Fonte: La Stampa
di Flavio Bini
Listini in flessione all’indomani del nuovo rialzo dei tassi. Lieve correzione dopo l’esclusione europea dai dazi americani. Tokyo rimbalza dopo tre sedute negative
Le Borse europee chiudono in forte calo con un peggioramento in coincidenza dell’apertura di Wall Street, beneficiando solo parzialmente delle indiscrezioni sulla possibile esclusione dell’Europa dei dazi Usa su alluminio e acciaio. L’umore dei mercati sconta da un lato il rialzo dei tassi della Banca Centrale Usa, benché atteso dalla maggior parte degli operatori, dall’altro le tariffe e sanzioni commerciali che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump – secondo quanto riferito dal New York Times – sarebbe pronto a introdurre contro la Cina. Milano termina in calo dell’1,85%, Francoforte arretra dell’1,7%, Londra cede l’1,2% e Parigi l’1,4%. A Piazza Affari crolla Tenaris (-6,12%), molto presente negli Usa, avvantaggiata invece dall’impostazione originale dei dazi, e Terna, che oggi ha presentato i conti 2017 mentre si attendono novità dal cda di Telecom sul piano per rispondere all’arrembaggio di Elliott. Wall Street invece crolla in rosso dopo l’annuncio di Trump di nuove tariffe contro la Cina: il Dow Jones chiude perdendo il 2,93% a 23.960 punti. Male anche il Nasdaq che cede il 2,43% a 7.166,68 punti e l’indice S&P600 che scivola del 2,52% a 2.643,70 punti.
Questa mattina aveva chiuso in moderato rialzo la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha rimbalzato dopo tre sedute negative e guadagna lo 0,99% a 21.591,99 punti.
Il rialzo dei tassi si è fatto sentire sul dollaro, inizialmente calo nei confronti dell’euro. La valuta Usa ha poi chiuso in Europa poco sopra quota 1,23 sul biglietto verde. Spread tra Btp e Bund a 134 punti con il rendimento all’1,91%.
La giornata macroeconomica è segnata da un ricco aggiornamento degli indici pmi per molti Paesi. In Giappone è calato a marzo a 53,2 punti dai 54,1 punti di febbraio.
Giù anche l’indice complessivo francese, in frenata a 56,2 punti, il minimo da 7 mesi, contro i 57,3 punti di febbraio.In flessione anche il dato tedesco. L’indice pmi flash complessivo è frenato a 55,4 punti, il minimo da 8 mesi, contro i 57,6 punti di febbraio Sempre in Germania è calato l’indice Ifo che misura lafiducia delle imprese. A marzo è sceso a 114, 7 punti da 115,4 punti di febbraio.
Negli Stati Uniti le domande di disoccupazione hanno fatto peggio delle attese crescendo di 3mila unità nell’ultima settimana monitorata. Il Pmi dei servizi di marzo è sceso a 54,1 punti, quello manifatturiero è salito a 55,7 punti.
Petrolio in discesa, con il barile Wti a 64,67 dollari dopo il balzo di ieri arrivato con la pubblicazione delle scorte Usa. Oro stabile a 1326 dollari l’oncia.