Fonte: Sole 24 Ore
di GianniTrovati
Dallo Stato che si accolla il debito degli enti locali al commissariamento del Gestore dei servizi energetici, dalle retribuzioni dei medici ai canoni sui porti turistici. Ecco cosa c’è nel Milleproroghe
Lo scontro su Autostrade domina il dibattito, ma anche lontano dai caselli il traffico del Milleproroghe è intenso. È quello prodotto dalle norme che entrano ed escono dal testo del decreto, in un complicato gioco di ripescaggi con gli emendamenti caduti dalla manovra.
Nell’ultima versione all’esame del consiglio dei ministri rispunta così il pacchetto di regole per guidare l’accollo allo Stato del debito degli enti locali, oggi intorno ai 42 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di abbattere il costo degli interessi (nelle settimane scorse sono circolate stime che puntano a un obiettivo di risparmio strutturale fino al miliardo) che rimarrebbero comunque in capo a sindaci e presidenti di Provincia, ma sarebbero alleggeriti da ristrutturazioni e rinegoziazioni rese più facili dalla titolarità statale dei mutui.
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Un nuovo articolo fissa poi i controlli sulla «regola del 34%», cioè la quota minima di investimenti pubblici che dovrebbe spettare al Mezzogiorno. La norma, che prova a blindare l’attuazione della clausola rilanciata dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, prevede di verificare l’estensione della regola del 34% anche agli investimenti che non abbiano criteri di attribuzione già individuati, e di monitorare l’andamento effettivo della spesa. A tutto ciò dovrà pensare un coordinamento regolato da un decreto di Palazzo Chigi entro il 30 aprile.
Il Milleproroghe ripesca poi dalla manovra l’intervento sulle Banche di credito cooperativo. La norma nasce per appianare una serie di ostacoli operativi all’utilizzo delle azioni di finanziamento a sostegno delle Bcc in condizioni di inadeguatezza patrimoniale, e serve per tener conto anche del Sistema di tutela istituzionale (Ips) scelto dalle 39 Bcc altoatesine, in aggiunta ai gruppi bancari cooperativi facenti capo a Cassa centrale banca e Iccrea (Sole 24 Ore del 13 dicembre).
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Nella bozza di decreto c’è poi il ripristino del fondo per le retribuzioni accessorie dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale finanziato con i corrispettivi economici dei “vecchi” trattamenti di anzianità (la Ria) dei medici che andavano in pensione. Lo sblocco dei fondi per le retribuzioni accessorie è da anni al centro di un contenzioso con i sindacati dopo il blocco in vigore da anni e la sostanziale acquisizione del fondo per finalità di equilibrio di bilancio.
Tra le new entry c’è anche il commissariamento del Gestore dei servizi energetici (Gse), che fa tuonare la Lega (per il presidente della commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai è «l’ennesimo schiaffo alle istituzioni»).
Nell’omnibus del Milleproroghe trova infine spazio la sospensione fino a marzo dei canoni per le concessioni demaniali dei porti turistici.