Fonte: La Repubblica
di Roberto Petrini
Lo scopo è “contrastare lo spopolamento” e “favorire la ricostituzione del tessuto economico” delle aree colpite. Gentiloni: “Ora si tratta di accelerare su problemi e difficoltà e i rischi di strozzature burocratiche”
Una iniezione di fiducia e un aiuto concreto al recupero e al rilancio delle zone colpite dal terremoto. Il decreto, approvato dal consiglio dei ministri, oltre a fronteggiare l’emergenza, punta al futuro economico dell’area. L’obiettivo, come spiega l’articolo 18 del provvedimento, è quello di “contrastare lo spopolamento” e “favorire la ricostituzione del tessuto economico”. Il premier Gentiloni: “La nostra strategia è un progetto di rammendo del Paese, per far fronte alle sue debolezze nel medio-lungo periodo. Progetto che non abbiamo accantonato, ma intanto qui e ora si tratta di accelerare sui problemi, le difficoltà, i rischi di strozzature burocratiche, ed è a questo che si rivolge il decreto che abbiamo approvato”. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che il decreto prevede tra l’altro “misure di semplificazione per realizzare le nuove scuole, le 21 già programmate e altre”.
Abbiamo risorse per il terremoto nella legge di bilancio, ne stiamo mettendo in campo ulteriori con questo decreto – ha spiegato Gentiloni – Abbiamo già anticipato nella lettera inviata ieri a Bruxelles della necessità di ulteriori risorse, almeno un miliardo che nel prossimo periodo sarà necessario. Intanto però non è che possiamo aspettare chissà quali superiori determinazioni. Decidiamo e ci prendiamo le nostre responsabilità”.
Nei 134 comuni del cratere viene costituita una “zona franca” fiscale che comporterà l’esenzione, nel biennio 2017-2018, da Ires-Irpef (fino a 100 mila euro di imponibile), dall’Irap (fino a 300 mila euro di imponibile) e dalla Imu-Tasi. L’intervento riguarderà le 67 mila imprese, iscritte alle rispettive Camere di Commercio, e sarà valido solo per le aziende già residenti. L’intervento, come è evidente, non sarà una semplice sospensione del pagamento ma una vera e propria esenzione.
Sempre per aiutare le strutture produttive, all’articolo 9, è previsto un intervento più tradizionale e comunque necessario. Si stanziano infatti 80 milioni a fondo perduto per le aziende di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che hanno subito danni in termini di “riduzione della capacità produttiva”.
Il decreto prevede anche un intervento a “sostegno delle fasce deboli della popolazione”. L’articolo 14 definisce i termini di una misura di “sostegno al reddito” per i cittadini residenti nel “cratere” che “versano in condizioni di maggior disagio”. Per questi cittadini, selezionati in base all’Isee (cioè il documento patrimoniale che si usa per accedere ai servizi sociali) è prevista la distribuzione di una “carta acquisti” il cui valore dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 euro.
Il decreto si occupa anche dei lavoratori dipendenti per i quali viene garantita la proroga di un sussidio per la mancata attività fino al 31 dicembre di quest’anno. Inoltre un norma consente a Regioni, Province e Comuni di assumere nuovo personale e stipulare contratti di collaborazione per il funzionamento degli “Uffici speciali per la ricostruzione”.
Oltre alle misure per far fronte all’emergenza economica e a contrastare lo spopolamento i 23 articoli del decreto prevedono una serie di norme per la ricostruzione. Si prevede l’accelerazione dei procedimenti per la microzonazione sismica, cioè la mappatura che consentirà di scegliere le zone adatte alla ricostruzione: l’operazione sarà affidata ad un team di professionisti in deroga alle disposizioni e con procedure di affidamento semplificate.
Semplificazioni per appalti e procedure anche per la ricostruzione delle scuole e la demolizione degli edifici pericolanti, con lo scopo di consentire lo svolgimento della didattica. Il 2016-2017 viene dichiarato “anno salvo” per gli studenti colpiti dall’evento catastrofico e che naturalmente hanno subito un rallentamento della didattica e hanno cumulato assenze.
Per far fronte all’esigenza di sistemazione delle popolazioni sfollate è previsto inoltre il potenziamento, anche mediante nuovi acquisti, del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Le abitazioni saranno assegnate temporaneamente agli sfollati con quella che viene definita “forma di assistenza alternativa”.
Infine la Protezione civile: il decreto prevede più fondi, potenziamento organizzativo, assunzioni e concorsi per coprire gli organici carenti. Le linee di intervento: potenziamento dei mezzi, del volontariato, della rete dei Comuni e del monitoraggio dei rischi.