Fonte: La Stampa
Nella capitale doppio corteo, uno dell’Anpi e l’altro della Brigata ebraica (contraria alla presenza di organizzazioni palestinesi alla sfilata dei partigiani) che ha ribadito: «La storia è qui, il resto sono menzogne»
Settantadue anni fa hanno combattuto fianco a fianco per liberare l’Italia dal nazifascismo. Oggi si è celebrata quella ricorrenza, una festa di Liberazione sì ma anche di divisione. Così è successo a Roma, dove questo 25 Aprile ha avuto due piazze, una dell’Anpi e una della Comunità ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi alla sfilata dei partigiani. A Milano ha prevalso l’unità, non senza qualche contestazione arrivata all’indirizzo della Brigata ebraica da parte dei movimenti anti Israele. Una Milano che il sindaco Beppe Sala ha salutato come «centro di un grande progetto per la pacificazione».
A Roma le celebrazioni si sono aperte con il ricordo istituzionale al Vittoriano: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Ma nella Capitale la divisione ha pesato: Anpi da una parte e Brigata ebraica dall’altra, come preannunciato, nonostante gli appelli all’unità. L’ultimo, oggi a Porta San Paolo, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Mi auguro che da oggi parta una riflessione per ricomporre tutte le componenti che lottarono per ridarci questa libertà». A via Balbo il vicepresidente della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca ha tagliato corto: «La storia è qui, il resto sono solo menzogne». Il rabbino capo Riccardo Di Segni ha aggiunto: «Il terrorismo che in questi anni sta devastando l’Europa ha avuto una scuola importante e noi sappiamo qual è», e a margine ha spiegato: «Alludevo ai palestinesi». Ma si è anche augurato che «il prossimo anno si torni in piazza insieme». Il valore della memoria «affinché la storia di un passato così buio non torni più» è stato l’auspicio della sindaca Virginia Raggi, che ha partecipato ad entrambi i cortei «con la stessa passione»: «Il 25 Aprile è una festa di tutta l’Italia». Ed è spettato al presidente Anpi Roma Fabrizio De Santis parlare della sua come di una «piazza unitaria e senza polemiche».
A Milano corteo unitario e divieto di sfilare nella zona del cimitero dove sono sepolti i repubblichini per l’ estrema destra. Dal palco di Piazza Duomo il presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia ha salutato così i manifestanti: «Eccolo qui il nostro 25 aprile, decine di migliaia di persone in piazza per una festa», ma ha anche ammonito chi «coglie l’occasione per fare provocazioni sciocche e inutili» e «le strumentalizzazioni fatte da chi ritiene l’Anpi inutile perché i partigiani sono sempre di meno: sciocchezze». Il sindaco Sala ha parlato della sua città come «libera, aperta e accogliente»; presenti anche i segretari confederali di Cgil e Uil.
A Genova sempre Smuraglia ha ricordato a piazza Matteotti che «ci sono ancora troppi fascisti in giro, non importa se con la camicia nera o fascisti dentro. Quanto ci vuole perché lo Stato faccia il suo dovere?». Nel Cosentino vandali hanno danneggiato l’ingresso del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, mentre ad Ascoli Piceno sono state ricordate anche le vittime del terremoto. E ha assunto anche toni contro il razzismo il corteo di Benevento al quale ha partecipato un nutrito gruppo di migranti. A Cagliari un gruppo di donne ha sfilato portando a piedi la bicicletta in ricordo delle partigiane che durante il conflitto davano una mano, spesso come staffette, alla lotta.
A Torino, al cimitero Monumentale, c’è stato l’omaggio ai caduti con corteo e deposizione delle corone di fiori ai cippi. Ieri sera a Cuneo si è tenuta una fiaccolata in memoria di Giulio Regeni. A Firenze in piazza Unità Italiana è stata deposta la corona di alloro alla base al Monumento ai Caduti di tutte le guerre alla presenza delle autorità. Partigiani, sindacati e sinistra antagonista hanno sfilato insieme. A Napoli cerimonia al Mausoleo di Posillipo e in piazza Carità davanti al monumento a Salvo D’Acquisto. A Bari deposizione delle corone di alloro al sacrario dei caduti d’Oltremare alla presenza delle autorità. A Palermo deposta in mattinata la corona di fiori presso il cippo del Giardino Inglese.