21 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Botta e risposta con la segretaria Cgil Camusso: “Basta con il sentiero stretto usato per tutti temi che occorre affrontare”

Vanno un po’ meglio le sofferenze bancarie, quei crediti che le banche non riescono a riscuotere rimanendo incagliati nei loro bilanci. Male il debito pubblico. È in sintesi quanto ha dichiarato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan intervenendo a un convegno della Cigil sulla “Buona finanza”. Ma in casa del sindacato il ministro del Tesoro ha parlato anche di come affrontare i problemi irrisolti del Paese, dalla disoccupazione giovanile, agli investimenti con la prossima legge di bilancio. “Le risorse sono pochissime dati i vincoli di bilancio – ha spiegato il ministro del Tesoro – il Pil è migliorato ma non in modo tale da allentarli in modo significativo. Sicuramente – ha aggiunto – l’occupazione giovanile è una delle pochissime voci che verrà aggredita nell’attuale quadro di risorse pubbliche”. Come dire che è lì che verranno messe. Come? Con un nuovo “piano investimenti” e “gli incentivi” per l’occupazione giovanile che “sono le due gambe di un abbozzo della strategia per l’occupazione”.
Ma il sentiero stretto costruito da Padoan non è piaciuto alla segretaria Cgil Susanna Camusso: “Il ministro ha concluso il suo intervento con la frase che non doveva dire: il sentiero stretto – ha attaccato la sindacalista – è ormai uno slogan che usa per tutti i temi. Credo che il paese abbia bisogno di qualche strada larga e non solo di sentieri stretti”. Anche se la parola “stretto”, Padoan la ha usata in realzione alle crisi bancarie.
Di banche si parlava in casa Cgil. E il ministro ha spiegato che gli istituti di credito stanno facendo la loro parte ma, come “in tutte le crisi ci sono tante lezioni da trarre. Sicuramente dalla crisi di alcune banche italiane stiamo imparando molte cose e lo stanno anche imparando fuori dall’Italia, anche se non viene riconosciuto esplicitamente”. E il ministro si riferisce ai partner europei. “L’Unione bancaria è lungi dall’essere completata – aggiunge Padoan – nel gestire una crisi bancaria bisogna coinvolgere tutte le istituzioni europee e questa è stata la fatica più grande nella gestione della crisi”. E poi una punzecchiatina al sistema bancario tedesco, che ha risolto i suoi problemi con le banche immettendo liquidità pubblica prima dell’introduzione del famigerato bail in, quello che ha lasciato scottati molti risparmiatori italiani. “Il sistema tedesco non è avanzato, è elefantiaco – ha dichiarato Pier Carlo Padoan – ricordando che per la tenuta del sistema bancario tedesco sono state impiegate risorse pubbliche ingenti “ma in un contesto in cui le regole lo permettevano”, cioé prima dell’introduzione del bail in.  Ciò che è emerso durante la gestione delle crisi bancarie, ha dichiarato Padoan, “è stata la mancanza di uno strumento di liquidità adeguato a livello europeo. Si tratta di strumenti che servono, ma è “l’Europa che deve affrontare la questione con una visione comune”.

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