16 Settembre 2024
pedro sanchez

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Alle amministrative brilla la “governatrice” conservatrice Ayuso, che rifiuta l’appoggio dell’estrema destra. A Barcellona vincono gli indipendentisti. I socialisti perdono Valencia e la roccaforte di Siviglia

La rimonta del Partito popolare era attesa ma i socialisti non si aspettavano una sconfitta così netta al voto locale di ieri in Spagna. Alle comunali, il Pp sorpassa con il 31,5% dei consensi il Psoe fermo al 28,1%. Terzo è Vox, con il 7,2%. Le destre unite strappano ai socialisti le città di Valencia e Siviglia, storica roccaforte della sinistra, e a livello regionale anche Comunitat Valenciana, Cantabria, Aragona, Estremadura, Baleari e La Rioja (dove il Pp ha la maggioranza assoluta). È a Madrid però che i conservatori fanno il pieno di voti e potranno governare senza l’estrema destra.
A Barcellona, invece, va in scena la frantumazione della sinistra. Gli indipendentisti di Junts per Catalunya diventano la prima forza e il loro candidato Xavier Trias promette ora di rubare la fascia di sindaco ad Ada Colau di En Comu.
Si votava per rinnovare i Parlamenti di 12 delle 17 Comunità autonome (le nostre Regioni) e i sindaci di oltre ottomila Comuni. Elezioni locali all’ombra della politica nazionale e delle consultazioni generali di fine anno. Un test perso per l’attuale premier, il socialista Pedro Sánchez. La riscossa del Pp parte ora da Madrid e dalla sua “governatrice”.
«Ganas» (voglia e vinci): la parola e il suo doppio senso sono stati il tormentone, con tanto di video-balletto e voci bianche di bambini, della campagna di Isabel Díaz Ayuso. Nessuno dubitava della sua riconferma alla guida della Regione. Astro in ascesa del Partito popolare, ha addirittura avuto l’ardire di rompere l’asse politico con Vox — «Con voi è molto difficile capirsi, direi quasi impossibile» — e lanciare il guanto di sfida al premier socialista: «Daremo la spinta che mette fine all’esecutivo Sánchez». Era sicura di «ganar» e conquistare la maggioranza assoluta all’assemblea regionale di Madrid. Ce l’ha fatta, con oltre il 47% dei voti. Anche se nega di volersi candidare a premier (non è neppure parlamentare) pochi dubitano che sarà protagonista in futuro. E a Madrid ha la maggioranza assoluta anche l’attuale sindaco del Pp, Martínez-Almeida.
«Inviate un messaggio per il futuro», ha detto Alberto Núñez Feijóo, da un anno alla guida del Pp che fino a ieri governava solo due Comunità, contro le 10 del Psoe. La rivincita, fuori da Madrid, passa però dall’alleanza con Vox di cui Feijóo avrebbe fatto a meno. «Noi siamo necessari per costruire l’alternativa», gli ha ricordato ieri il leader dell’ultra destra Santiago Abascal.

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