22 Novembre 2024

Il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres: i progressi raggiunti sui diritti delle donne stanno svanendo davanti ai nostri occhi

In tutto il mondo i progressi raggiunti sui diritti delle donne stanno svanendo davanti ai nostri occhi. Secondo le più recenti previsioni si stima che di questo passo ci vorranno altri 300 anni per raggiungere la piena parità di genere. Le crisi a cascata dei nostri giorni, dalla guerra in Ucraina all’emergenza climatica, colpiscono in primo luogo donne e ragazze con effetti ancora peggiori. E in virtù di un orientamento globale antidemocratico, i diritti delle donne sul proprio corpo e l’autonomia sulla propria vita sono negati e messi in discussione.
Due statistiche confermano con chiarezza il nostro insuccesso. Ogni dieci minuti una donna o una ragazza viene uccisa da un membro della propria famiglia o dal proprio compagno. Ogni due minuti una donna muore partorendo o durante la gravidanza. La maggior parte di queste morti possono essere facilmente evitate. In questa Giornata Internazionale della Donna occorre impegnarsi a fare meglio.
Dobbiamo ribaltare queste orribili tendenze e batterci per le vite e i diritti di donne e ragazze dovunque nel mondo. Questa è una delle mie priorità, nonché punto focale del lavoro delle Nazioni Unite a livello mondiale. Dal Sud Sudan al Myanmar, diamo sostegno a donne e ragazze in difficoltà e ci battiamo per loro affinché le loro voci vengano ascoltate nei processi di pace. Il Vicesegretario Generale delle Nazioni Unite, Amina Mohammed, ha di recente visitato l’Afghanistan portando un messaggio alle autorità locali: donne e ragazze hanno diritti umani fondamentali e noi non smetteremo mai di batterci per loro.
Quest’anno, la Giornata Internazionale della Donna si incentra sull’obiettivo di porre fine al divario di genere in ambito scientifico, tecnologico e dell’innovazione. A livello globale gli uomini hanno il 21% di probabilità in più (ben oltre il 50% nei paesi a basso reddito) di avere accesso a Internet rispetto alle donne. Ma anche i Paesi più agiati perdono a causa di stereotipi di genere e pregiudizi datati. Nell’industria tecnologica, gli uomini superano le donne di due a uno; in quella dell’intelligenza artificiale il rapporto sale a cinque a uno.
I Big Data possono essere definiti come il nuovo tesoro nonché il fondamento delle decisioni politiche e aziendali odierne; tuttavia, spesso trascurano le differenze di genere o fingono del tutto di non accorgersene. Dovremmo tutti essere allarmati da quei prodotti e servizi che incorporano la disuguaglianza di genere fin dall’inizio e che digitalizzano il modello patriarcale e la misoginia. Le Silicon Valleys di questo mondo non devono diventare le valli della morte per i diritti delle donne. Decisioni mediche fondate su dati relativi alla struttura maschile non solo corrono il rischio di danneggiare le donne ma possono rivelarsi mortali. La discriminazione contro le donne nella scienza e nella tecnologia è il risultato di secoli di patriarcato, discriminazione e stereotipi dannosi.
Le donne costituiscono appena il tre per cento dei vincitori di Premi Nobel nelle categorie scientifiche dal 1901. E le donne, comprese scienziate e giornaliste, sono spesso in rete oggetto di discorsi di odio e abusi volti a screditarle e farle tacere. Ma non taceranno. Donne e ragazze dovunque rivendicano i loro diritti e l’eco delle loro parole risuona in tutto il mondo. Occorre agire su vari fronti per garantire che donne e ragazze possano dare il loro pieno contributo alla conoscenza del mondo attraverso scienza e tecnologia.
Dobbiamo abbattere le barriere, dai dati discriminatori agli stereotipi che allontanano le ragazze dagli studi scientifici già in tenera età. Le autorità ad ogni livello devono allargare la partecipazione femminile e la capacità di guida nella scienza e nella tecnologia, anche ricorrendo a delle quote se necessario. Coloro che sono investiti del potere decisionale dovrebbero essere creativi, ampliando i canali di reclutamento basandoli sulle competenze, e dovrebbero perseverare perché l’uguaglianza di genere non avverrà da sé: essa deve rappresentare una priorità da perseguire. È un approccio che sta dando risultati alle Nazioni Unite, dove abbiamo la nostra strategia per conseguire la parità di genere tra il nostro personale. Occorre inoltre creare un sano ambiente digitale per le donne e richiamare alle loro responsabilità sia gli autori di abusi in rete sia le piattaforme che glielo consentono.
Le Nazioni Unite lavorano con governi, società civile, settore privato e altri a un Codice di condotta volto a ridurre il danno e accrescere la responsabilità sulle piattaforme digitali, difendendo al contempo la libertà di espressione. Investire in donne e ragazze rappresenta il modo più sicuro per risollevare persone, comunità e Paesi e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Insieme, lavoriamo per un mondo più inclusivo, giusto e ricco per tutti: donne, ragazze, uomini e ragazzi, dovunque.

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