22 Novembre 2024

Il presidente chiede un cambio delle regole troppo rigide dell’Eba per chi è in ritardo sui pagamento delle rate dei mutui

«Indispensabile e urgente l’allungamento della durata dei mutui a tasso variabile». È la convinzione espressa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel suo intervento all’assemblea dell’Abi, sottolineando che «l’impatto delle rate è talvolta insostenibile per le famiglie». Giorgetti chiede al settore delle banche che «beneficia di un contesto positivo» in termini di utili, margini e e liquidità grazie al rialzo dei tassi Bce, «un rapido adeguamento» dei tassi attivi sui depositi. Si tratta di «un’azione equa per i clienti», nel ragionamento del ministro dell’Economia.

Il ministro: «L’approccio a pacchetto sul Mes non è tattica»

Per Giorgetti l’approccio olistico o «a pacchetto» del Governo sul negoziato in Ue sui diversi temi, come il patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e il Mes «non è una tattica negoziale» ma «una logica esigenza di natura strategica della difesa del’interesse nazionale».

 

«Comprendiamo la Bce ma timori per recessione»

L’azione delle banche centrali per contrastare l’inflazione è comprensibile, dice Giorgetti, «ma parimenti comprensibile è il timore degli effetti recessivi per l’economia europea ancora sotto stress». Per l’Italia in particolare la situazione non prevede scossoni. «Sebbene vi siano segnali di rallentamento per il secondo trimestre, saranno sufficienti modesti incrementi trimestrali nel corso dell’anno per superare la proiezione di crescita, che si conferma prudente». Le prospettive per la seconda metà dell’anno dipenderanno principalmente «dall’andamento del ciclo internazionale e dalla spinta derivante dagli investimenti privati e da quelli sostenuti dal Pnrr, previsti in aumento».

«Sfide complesse, gioco di squadra con i privati»

«Le difficili esperienze che abbiamo dovuto affrontare recenti hanno nitidamente mostrato che sfide complesse richiedono un efficace gioco di squadra tra settore pubblico e privato, anche per preservare l’efficiente uso delle finanze pubbliche e consentire il necessario processo di normalizzazione della politica di bilancio». Il ministro dell’Economia si rivolge alla platea dell’Abi. «In questo contesto il settore bancario non solo può ma deve svolgere un ruolo centrale per assicurare un’allocazione equa e efficiente delle risorse nell’economia, promuovere e sostenere i processi di innovazione essenziali a garantire livelli crescenti di produzione e occupazione e, al contempo, responsabilmente farsi carico della sostenibilità sociale degli shock che la storia recente ci ha presentato».

Patuelli: rischi evidenti per il credito

«Sono evidenti i rischi per il credito a imprese e famiglie che, in dieci anni di tassi a zero, spesso non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni della liquidità». Lo ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli all’assemblea dell’associazione bancaria sottolineando tuttavia che «le banche sono impegnate nel garantire cospicui livelli di liquidità anche a medio e lungo termine, sempre più preziosa e costosa dopo le decisioni della Bce, quando stanno esaurendosi i divenuti più onerosi programmi europei di finanziamento TLTRO, con rischi, che le banche combattono, di razionamento del credito».

«Disponibili ad allungare la durata dei mutui»

«Le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe». Proprio ieri il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha detto che sta lavorando con il ministero dell’Economia «per allungare le rate di chi ha un mutuo a tasso variabile».

«Cambiare regole per chi è in ritardo»

Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli chiede «un cambio delle regole rigide, troppo rigide» dell’Eba (l’autorità bancaria europea) per chi è in ritardo sui pagamento delle rate dei mutui che non permette alle banche una maggiore flessibilità. All’assemblea è stata espressa la disponibilità delle banche per allungare la durata dei mutui variabili e “congelare” così la rata per chi è in regola nei pagamenti. Ma ha appunto chiedendo una normativa diversa e meno rigida per gli insolventi e gli istituti di credito.

«Lotta a inflazione non può dipendere solo da Bce»

Per Patuelli «la lotta all’inflazione è la priorità non solo delle banche centrali» e non può «dipendere solo dalle politiche monetarie». A suo giudizio «occorrono strategie rigorose contro ogni evasione fiscale, per la riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil e in cifra assoluta, e contro la spirale di crescita dei prezzi, quando l’euro è più robusto della vecchia lira italiana e limita l’inflazione».

«Da anni su banche pressione fiscale più alta»

«Le banche sopportano da anni una pressione fiscale più elevata del 3,5% rispetto alle altre imprese, con un’Ires del 27,5% rispetto all’aliquota ordinaria del 24%, cui si aggiunge il 26% di ritenuta di acconto per i dividendi dei risparmiatori azionisti». Punta il dito contro il consistente peso del fisco sugli istituti di credito il presidente dell’Abi. Nel suo intervento all’assemblea dell’associazione ricorda anche che le banche «garantiscono anche un cospicuo livello di sottoscrizione del debito pubblico».

Visco: in arrivo aumenti più decisi tassi sui depositi

I rendimenti sui depositi bancari non si sono ancora allineati con i rialzi dei tassi Bce ma ora, con la stretta, «dovrebbe seguire un graduale innalzamento, con corrispondenti, più decisi, incrementi dei tassi». Così il Governtore della Banca d’Italia Ignazio Visco all’assemblea annuale Abi. Secondo Visco l’adeguamento in ritardo «è in parte riconducibile alla abbondante liquidità accumulata» grazie alle misure straordinarie Bce. «Ciò può aver comportato una minore pressione concorrenziale tra le banche sul segmento dei depositi in conto corrente».

«Crescita rallenta ma sopra l’1% nel 2023»

La «robusta ripresa» dell’economia italiana «indotta dalla piena riapertura delle attività economiche dopo la fine della fase di emergenza sanitaria si sta attenuando». Date le condizioni di finanziamento più restrittive e il rallentamento del commercio globale le previsioni di Bankitalia sono per un aumento del Pil «in misura moderata nei prossimi trimestri». Nel 2023, conferma Visco, la crescita del prodotto «potrebbe superare l’1 per cento» per mantenersi «in media intorno a questo valore nel prossimo biennio».

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