Il leader israeliano: «È una questione di giorni o ore, aspettiamo la risposta di Hamas». Tajani: «Momento storico, vicini alla tregua a Gaza»
L’accordo tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco a Gaza è raggiunto: verranno scambiati prigionieri israeliani in cambio di ostaggi e nello scambio ci sono anche 5 soldatesse per 250 prigionieri. Le parole di Netanyahu sono arrivate in serata:«Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato, a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati. E’ questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito».
Resta da capire come verrà gestita una delle richieste di Israele: la sua presenza a Gaza, durante e dopo l’eventuale tregua, con la nuova zona cuscinetto di 1,5 km lungo il confine della Striscia, mentre in precedenza era di 300 metri. Non solo, da parte israeliana è stato chiarito senza possibilità di discussione che alcuni ergastolani palestinesi di peso non saranno scambiati, a cominciare dall’organizzatore dell’Intifada, Marwan Barghouti. Hamas, secondo i media sauditi, avrebbe invece chiesto di riavere il corpo di Yahya Sinwar come parte della prima fase dell’accordo.
08:51 – Appello delle famiglie degli ostaggi: non disturbare i negoziati
Il Forum dei familiari degli ostaggi ed ex ostaggi israeliani ha lanciato un appello ai media, ai parlamentari della Knesset, ai social e all’opinione pubblica perché “si astengano dal rilasciare dichiarazioni che potrebbero danneggiare i negoziati” a Doha fra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi nelle fasi finali e più delicate. “Stiamo seguendo con vigilanza, speranza e preoccupazione le varie pubblicazioni sui media sull’intesa per il ritorno dei nostri cari” si legge nella dichiarazione. In essa si aggiunge quindi l’auspicio di un “accordo completo che assicuri il ritorno di tutti i prigionieri, fino all’ultimo, la riabilitazione di chi è ancora vivo e una sepoltura degna nel nostro Paese per chi è morto”.
08:50 – Nella prima fase dell’accordo, 33 ostaggi liberati
Funzionari diplomatici israeliani hanno riferito che Israele si trova nelle “fasi avanzate dei negoziati” con Hamas per un accordo di cessate il fuoco che vedrebbe il gruppo palestinese rilasciare – nella prima fase – 33 degli ostaggi che detiene a Gaza dal 7 ottobre 2023. In un briefing con la stampa ieri sera, i funzionari hanno affermato che ci sono stati progressi nei colloqui a Doha, coordinati dai Paesi mediatori Qatar ed Egitto e dalle amministrazioni statunitensi uscenti ed entranti, ma hanno sottolineato che “l’accordo non e’ finalizzato”. Secondo i funzionari israeliani, i progressi nei negoziati sono stati il risultato della caduta dell’Asse guidato dall’Iran in Medio Oriente, con il crollo del regime di Assad in Siria e la “sconfitta” di Hezbollah in Libano, che ha portato a una maggiore pressione su Hamas.
07:49 – Attacco degli Houthi al ministero della Difesa di Israele a Tel Aviv
Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver attaccato l’edificio del ministero della Difesa israeliano a Tel Aviv. “Le forze missilistiche delle Forze armate yemenite hanno condotto un’operazione militare mirata utilizzando il missile balistico ipersonico Palestine-2, l’obiettivo dell’operazione era il ministero della Difesa del nemico israeliano a Jaffa occupata (come gli Houthi chiamano Tel Aviv, ndr),” ha affermato il portavoce del movimento, Yahya Saree su X. Secondo Saree, “il missile ha raggiunto il suo obiettivo e i sistemi di difesa missilistica non sono riusciti a intercettarlo”. A sua volta, il Times of Israel ha riferito che la polizia israeliana ha trovato frammenti di un razzo Houthi e di missili intercettori lanciati dalle difese aeree israeliane nell’area di Gerusalemme. La polizia ha avvertito i residenti di non toccare i frammenti. Non si sono registrate vittime.
07:12 – Nella notte missile lanciato dallo Yemen verso il centro di Israele
Le sirene di allarme rosso sono state attivate in diverse aree di Tel Aviv e del centro di Israele a seguito di un lancio missilistico dallo Yemen. Lo afferma l’IDF, secondo cui non ci sono segnalazioni immediate di feriti o di danni. Si tratta del secondo missile lanciato contro Israele nel giro di poche ore. Il primo risale al tardo pomeriggio di ieri, sparato dagli Houthi e intercettato dall’esercito israeliano.
07:06 – Trump conferma: “Molto vicini all’accordo”
“Siamo molto vicini a farcela. Devono farlo. Se non lo fanno, ci saranno un sacco di guai la’ fuori – un sacco di guai come non hanno mai visto prima. Ce la faranno”. Cosi’ il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, durante un’intervista con la rete Newsmax, sullo stato delle trattative tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza e per il rilascio degli ostaggi durante un’intervista con la rete Newsmax. “Capisco che c’e’ stata una stretta di mano – ha aggiunto il presidente che fra pochi giorni si insediera’ alla Casa Bianca – e che stanno finendo e forse entro la fine della settimana, ma deve aver luogo”.
00:07 – Hamas rivuole corpo Sinwar, no di Israele
Hamas vorrebbe che Israele restituisse il corpo del suo storico leader Yahya Sinwar, nell’ambito del possibile accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riporta il il quotidiano saudita Al-Hadath. Ma Tel Aviv sarebbe contraria a questa ipotesi secondo The Times of Israel che cita le parole attribuite a un funzionario dello Stato ebraico. “Non accadrà. Punto”, avrebbe affermato.
00:07 – Reuters, bozza finale presentata a Israele e Hamas
I mediatori hanno consegnato a Israele e Hamas la bozza finale di un accordo per porre fine alla guerra a Gaza. Lo ha affermato alla Reuters un funzionario informato sui negoziati, dopo una “svolta” a mezzanotte nei colloqui a cui hanno partecipato gli inviati del Presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, e del Presidente eletto, Donald Trump. Biden ha affermato che l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi da lui sostenuto era “sul punto” di concretizzarsi e Hamas ha affermato di essere intenzionata a raggiungere un accordo.