21 Novembre 2024
Reddito cittadinanza

Reddito cittadinanza

Il nuovo strumento parte il 1° settembre e prevede un’indennità di 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi solo per chi parteciperà a programmi di formazione

Cambia di nuovo nome, dopo le ipotesi di Gal e Sda e si chiamerà Supporto per la formazione e il lavoro la nuova misura a sostegno delle persone “occupabili” in situazione di povertà. Lo si legge nel testo del decreto legge inviato alla Ragioneria generale dello Stato per la bollinatura nel quale si conferma l’introduzione dell’Assegno di inclusione per le famiglie in difficoltà nelle quali ci sono minori, disabili o over 60. Il Supporto per la formazione e il lavoro partirà il 1 settembre e prevede un’indennità di 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi solo per chi parteciperà a programmi di formazione e progetti utili alla collettività.

I requisiti
Il Supporto per la formazione e il lavoro è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore dell’Isee familiare non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione. Può essere utilizzato anche dai componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno di inclusione, che non siano calcolati nella scala di equivalenza.

Il percorso
L’interessato è tenuto a rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. A seguito della stipulazione del patto di servizio il soggetto può ricevere offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, ovvero essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati ma può anche autonomamente individuare progetti di formazione, rientranti nel novero di quelli indicati al primo periodo, ai quali essere ammesso. In caso di partecipazione ai programmi formativi e a progetti utili alla collettività, per tutta la loro durata e comunque per periodo massimo di dodici mensilità, si legge, l’interessato riceve un beneficio economico, quale indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari ad un importo mensile di 350 euro. Il beneficio economico è erogato mediante bonifico mensile da parte dell’Inps. L’interessato è tenuto ad aderire alle misure di formazione e di attivazione lavorativa indicate nel patto di servizio personalizzato, dando conferma, almeno ogni novanta giorni, ai servizi competenti, anche in via telematica, della partecipazione a tali attività. La misura è personale e quindi è possibile che nella stessa famiglia ci siano più percettori del Supporto per la formazione e il lavoro.

Per i nuclei fragili c’è l’Assegno di inclusione
Per le famiglie in situazione di povertà con componenti minori, disabili o over 60 dal primo gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sarà sostituito, come detto, dall’Assegno di inclusione. L’assegno di inclusione si può chiedere in caso di Isee non superiore a 9.360 euro e reddito inferiore a 6mila euro l’anno. Si avrà diritto a un’integrazione al reddito che può arrivare in caso di redditi nulli fino a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza (fino a 2,3 nel caso di disabili). Il primo componente vale uno, i componenti disabili 0,5, i maggiorenni anziani o con carichi di cura 0,4, i minori di due anni 0,15 e i minorenni maggiori di due anni 0,10. Questo coefficiente non ingloba parte dell’assegno unico per i figli come accade invece per il Reddito di cittadinanza. Si considerano con carichi di cura coloro che devono occuparsi di bambini fino a tre anni, di disabili o di almeno tre figli minorenni.

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