Il Consiglio europeo del 25 maggio discuterà misure contro il regime di Lukashenko, accusato di aver fatto deviare il velivolo per arrestare un giornalista
L’incredibile dirottamento a Minsk del volo Ryanair tra Atene e Vilnius, domenica scorsa, è diventato improvvisamente un banco di prova cruciale per la politica estera europea. Scioccati da una vicenda che nei fatti ha messo in dubbio il funzionamento dello stesso mercato unico, i Ventisette hanno adottato nella serata di lunedì 24 maggio nuove sanzioni contro la Bielorussia, tra le quali il divieto di sorvolo dello spazio aereo comunitario per la compagnia Belavia.
Michel: «È scandalo internazionale»
A ridosso di un vertice europeo di due giorni qui a Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato di «scandalo internazionale», definendo il dirottamento del volo Ryanair FR 4978 «una minaccia per la sicurezza internazionale» che «ha messo in pericolo la vita di cittadini, in particolare europei». Senza apparati elettronici per mantenere il riserbo delle discussioni, i capi di Stato e di governo hanno quindi dibattuto nuove misure sanzionatorie.Tra le altre cose, i paesi membri hanno deciso la chiusura dello spazio aereo europeo alla compagnia bielorussa Belavia e chiesto ai voli comunitari di non sorvolare la Bielorussia. Nel contempo, hanno anche optato per sanzionare nuove persone e nuove entità bielorusse. Il paese è già oggetto di sanzioni europee per via di brogli elettorali e repressioni violente da parte del presidente Alexander Lukashenko: attualmente colpiscono 88 persone e sette entità.
Il falso pretesto dell’allarme bomba
Secondo le ricostruzioni più recenti e affidabili, mentre stava sorvolando la Bielorussia l’aereo della compagnia irlandese Ryanair è stato costretto dalle autorità nazionali ad atterrare, col pretesto di un falso allarme bomba. Una volta il velivolo atterrato a Minsk, la polizia bielorussa ha arrestato uno dei passeggeri: Roman Protassevitch, un blogger ventiseienne che in questi anni ha animato la protesta popolare contro il regime dittatoriale del presidente Lukashenko. La vicenda ha scatenato preoccupazione in molti paesi europei. Alcuni hanno parlato di «terrorismo di Stato», come la Polonia, o di «pirateria di Stato», come la Francia; altri hanno messo l’accento sul fatto che il volo stava collegando due capitali europee. In buona sostanza, a rischio è il futuro della libera circolazione nel mercato unico oltre che il rispetto del diritto internazionale. I Ventisette hanno chiesto inoltre l’immediata liberazione del blogger e della sua compagna.
L’unanimità necessaria per sanzionare
Sul fronte sanzionatorio, è necessaria l’unanimità. Alcuni paesi erano pronti a usare la mano pesante, come la Polonia. Altri erano più misurati. Meno di un anno fa, l’Ungheria aveva suggerito di eliminare le sanzioni contro Minsk. In quella occasione, il premier Viktor Orbán notava che l’approvvigionamento ungherese di petrolio passa da un gasdotto che attraversa la Bielorussia. Al tempo stesso è ungherese una nota compagnia a basso costo, Wizz Air, i cui interessi Budapest ha voluto difendere. Di solito cauta in politica estera, la cancelliera tedesca Angela Merkel era stata dura nei commenti prima dell’inizio del vertice. Aveva parlato di «atterraggio forzato», definendo «inverosimili tutte le altre spiegazioni». D’altro canto, la tedesca Lufthansa, assieme alla polacca Lot e alla lettone Baltic Air, è una delle poche compagnie europee a volare a Minsk. Viceversa, nella sola giornata di lunedì 24 maggio, 64 voli Belavia erano attesi nello spazio aereo comunitario. A questo proposito la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ricordato che un pacchetto di aiuti finanziari alla Bielorussia pari a tre miliardi di euro è ora congelato, ma potrà essere versato al paese «non appena diventerà democratico». Intanto, mentre da Mosca il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha definito «ragionevole» l’approccio seguito dalla dirigenza bielorussa in questo frangente, esortando la comunità internazionale «a mantenere il sangue freddo», martedì 25 maggio si riuniranno a livello diplomatico i paesi membri della Nato. La vicenda bielorussa ha preso il sopravvento in questo vertice straordinario, convocato dal presidente Michel per parlare di Russia, clima e naturalmente pandemia virale. Tema particolarmente controverso è quello legato alla lotta per l’ambiente. I Ventisette dovranno dare alla Commissione europea linee-guida da utilizzare nel mettere a punto nuove proposte legislative tutte tese a raggiungere il nuovo obiettivo di ridurre le emissioni nocive del 55% entro il 2030.