19 Settembre 2024

Il problema in realtà è nazionale. La svolta si attende con il Pnrr: dei 60mila nuovi posti letto previsti entro il 2026 per ora ne sono arrivati 8.500

Dove c’era una tenda adesso ce ne sono 12. Sono quelle piantate dagli studenti universitari milanesi contro il caro affitti. La prima è stata Ilaria Lamera, fuorisede iscritta a ingegneria ambientale al Politecnico di Milano, che martedì scorso ha scelto i giardini di Piazza Leonardo Da Vinci come location della sua protesta e pian piano i “campeggiatori-contestatori” sono diventati una ventina. Una fotografia che racconta meglio di tante altre storie o articoli di giornale l’emergenza-alloggi scoppiata nell’autunno scorso in diverse città italiane a causa del combinato disposto del ritorno in presenza dopo il Covid e dei prezzi alle stelle causa inflazione.
Ma il tema in realtà è ancora più antico, come dimostra la scelta del Piano nazionale di ripresa e resilienza di appostare 960 milioni sull’housing universitario con l’obiettivo di reperire 60mila posti letto in più. Per ora ne sono arrivati 8.500. Per scovare gli altri si punta coinvolgere l’intero sistema pubblico oltre agli operatori privati. Ad esempio, con una manifestazione d’interesse attesa ad horas.

La carenza cronica di posti letto
Il problema viene da lontano. Prendiamo l’ultimo dossier sul diritto allo studio universitario (Dsu) che il ministero dell’Università ha pubblicato a metà aprile. Ebbene, alla data del 1° novembre 2022 risultano poco più di 40.000 posti alloggio nelle residenze gestite dagli Enti per il Dsu. Nel 2021 erano 41.476 (-7,1%) ma è rispetto al periodo pre-Covid che la diminuzione si fa più rilevante: nel 2019, infatti, erano oltre 43mila. La necessità imputabile alla pandemia di assegnare stanze doppie per uso singolo ha fatto perdere circa 3.000 alloggi che non sono stati ancora recuperati.

L’aumento dei prezzi
A complicare il quadro di un’offerta di posti pubblici scarsa interviene anche l’aumento dei prezzi che, tra caro energia e inflazione, ha caratterizzato il mercato privato. Già nell’agosto scorso Immobiliare.it aveva censito un aumento medio dell’11% dei prezzi delle locazioni. Locazioni che non sono mai scese, anzi.

Le risorse appostate dal Pnrr
Il tema lo avevano già presenti i precedenti governi quando hanno messo a punto e iniziato ad attuare il Pnrr. Il Piano destina 960 milioni di euro per la creazione di 60mila nuovi posti letto entro il 30 giugno 2026. E si snoda in due fasi:
• un primo intervento da 300 miliioni, già realizzato entro l’inizio del 2023, ha portato alla creazione di 8.581 posti letto aggiuntivi, di cui 7.524 già assegnati a studenti universitari. Di questi, 2.173 sono stati realizzati da enti Dsu e Università, e pertanto direttamente assegnati agli studenti tramite graduatorie stabilite su base regionale tramite scorrimento. Il restante, pari a 5.840 posti letto, è stato realizzato da altri soggetti che perseguono per finalità sociale l’ospitalità studentesca (ad esempio Collegi di merito, fondazioni eccetera).
• un secondo intervento (per i restanti 660 milioni) prevede la creazione di 52.500 anche attraverso l’ingresso degli operatori privati all’interno del mercato visto che il solo settore pubblico non sarebbe in grado di soddisfare integralmente la domanda, anche considerati i tempi di realizzazione imposti dal Piano (30 giugno 2026).
Sul tema è intervenuta di recente la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, che, venerdì scorso, ha dichiarato: «La prossima settimana (questa, ndr) faremo una manifestazione di interesse, una richiesta al Demanio, ai Comuni e agli altri enti pubblici per chiedere se ci sono immobili dismessi da convertire in studentati». Manifestazione d’interesse, dunque, attesa ad horas. Ma sul piatto – come ha sottolineato lei stessa – ci sono anche «i 400 milioni stanziati dalla legge di bilancio che serviranno ad avere la disponibilità di circa 14mila nuovi posti letto. Sono risorse concrete. Sono soldi aggiuntivi rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza e che abbiamo recuperato con una bella battaglia».

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