22 Novembre 2024
bandiera Europa

I paesi membri sono dell’avviso che bisogna meglio controllare l’ingresso alle frontiere esterne dell’Unione

Sarà un vertice europeo, quello che si svolgerà tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, principalmente dedicato alla situazione internazionale: la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e il fronte migratorio. Su quest’ultimo fronte c’è il desiderio da parte dei paesi membri di far sì che l’Europa sia «più assertiva», secondo l’espressione di un diplomatico europeo. In difficoltà su altri versanti, su questo Francia e Germania appaiono invece unite.
Gli ultimi mesi hanno mostrato una stretta all’immigrazione in numerosi paesi europei. In Germania il governo federale ha reintrodotto i controlli temporanei alle frontiere nazionali. In Finlandia, il parlamento ha approvato un provvedimento che permette nei fatti respingimenti alla frontiera con la Russia. In Polonia, il premier Donald Tusk ha annunciato di voler sospendere il diritto d’asilo per i migranti che entrano nel paese dalla Russia e dalla Bielorussia.
In buona sostanza i paesi membri sono dell’avviso che bisogna meglio controllare l’ingresso alle frontiere esterne dell’Unione; garantire la libera circolazione nella zona Schengen; e immaginare soluzioni innovative con le quali gestire l’arrivo di migranti. I paesi membri guardano con interesse ma anche cautela alla recente iniziativa italiana di creare una piattaforma in Albania per i migranti recuperati in mare e per i quali valutare lo status. Molti si interrogano sui meccanismi pratici. Altri sulla valenza morale.
A livello comunitario i Ventisette dovrebbero chiedere alla Commissione europea una nuova proposta legislativa sui rimpatri dei migranti irregolari, senza diritto d’asilo. L’attuale testo legislativo è una direttiva che risale al 2008. Fu criticato dalle organizzazioni non governative perché eccessivamente duro. Esponenti politici, al contrario, l’hanno considerato troppo morbido. Nel corso degli anni, tentativi di riforma non sono mai andati a buon fine.
Venendo ai temi più internazionali, i Ventisette riceveranno qui a Bruxelles il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky che dovrebbe presentare loro un suo piano di pace con cui giungere alla fine delle ostilità con la Russia. I paesi membri confermeranno il loro appoggio a Kiev, anche se l’Ungheria continua a chiedere un cessate-il-fuoco, complicando non poco i rapporti con gli altri governi, come emerso la settimana scorsa da un acceso dibattito in Parlamento a Strasburgo.
Infine, sul fronte mediorientale, i Ventisette dovrebbero ribadire la loro richiesta di “un immediato cessate-il-fuoco” a Gaza. Si diranno anche gravemente preoccupati sia dal rischio di escalation in Libano che dagli attacchi israeliani contro l’Unifil, l’unità di Caschi blu dispiegata alla frontiera tra i due paesi. Anche questo tema provoca tensioni tra i Ventisette. Semplificando, mentre Spagna e Irlanda sono a fianco dei palestinesi, la Repubblica Ceca difende la posizione di Israele.

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