Fonte: La Repubblica
di Monica Rubino
Conte accetta “di buon grado” la proposta della Lega. Il giuramento da Mattarella al Quirinale. Il Pd: “Rimpasto da Prima Repubblica, altro che cambiamento”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato, su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il decreto di nomina a Ministro senza Portafoglio di Alessandra Locatelli, che ha prestato giuramento nelle mani del capo dello Stato. Locatelli subentra a Lorenzo Fontana al ministero della Famiglia e Disabilità. Fontana a sua volta passa agli Affari europei occupando la poltrona lasciata vuota da Paolo Savona, divenuto nel frattempo presidente della Consob. Il premier Conte ha infatti accolto di buon grado la proposta della Lega, che ha indicato appunto in Fontana il successore di Savona.
Alessandra Locatelli, deputata della Lega nonché vicesindaco di Como, membro della commissione Affari sociali alla Camera, lo scorso anno appoggiò la crociata promossa dai colleghi Grimoldi e Zoffili per la rimozione dei ritratti del presidente Mattarella dagli uffici comunali del comasco. E un paio di anni fa sostenne il diniego di donare cibo ai clochard nella sua città.
Nei giorni scorsi si erano rincorse voci sulla possibile nomina del senatore leghista Alberto Bagnai. Ma poi ieri sera la sua candidatura è stata archiviata, probabilmente per il suo profilo euro-scettico, in favore del responsabile della Famiglia, già europarlamentare per due mandati (dimessosi poi nel 2018 dopo l’elezione a deputato). Mentre per la Famiglia si era parlato di Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità del Veneto, vicina al mondo del Family Day, nome poi bocciato.
“Si tratta di uno spostamento e dell’acquisizione di un nuovo ministro nella compagine governativa così completiamo l’assetto e potremo proseguire l’attività di governo”, ha detto Conte a margine della presentazione del rapporto Inps.
“Ho letto di Conte e ho sentito di Salvini che ringrazio per la fiducia sul mio nome”, si è limitato a commentare Fontana, intercettato dai cronisti.
Tra le opposizioni, critico il Pd sulle nuove nomine: “Tanto tuonò che piovve: Lega e M5S si accordano per un rimpasto in stile Prima Repubblica per continuare a vivacchiare e a gestire l’ordinario senza affrontare i nodi reali della politica economica del Paese e della crescita azzoppata dalle loro scelte sbagliate. Altro che cambiamento”, afferma in una nota il coordinatore della segreteria nazionale Pd Andrea Martella.