25 Novembre 2024

Fonte: Sole 24 Ore

di Giorgio Pogliotti

Nella top ten delle offerte elaborata da Assolavoro, tecnici di laboratorio e infermieri tra i più richiesti. Seguono professioni Ict e credito. Bene meccanici e corrieri


Professionisti sanitari, specialisti Ict, responsabili vendite ed export manager: figurano tra le professioni ad elevata qualifica più richieste dalle agenzie per il lavoro nell’ultimo bimestre del 2020. Mentre tra le professioni a media qualifica dei servizi più ricercate, insieme agli operatori socio-sanitari, emergono le richieste per contabili e specialisti del credito e amministrativi e per addetti al call center ed helpdesk. Tra gli operai specializzati ed i conduttori di impianti e macchine, la domanda degli ultimi mesi dell’anno è più concentrata su metalmeccanici con elevata specializzazione e turnisti e manodopera qualificata nelle industrie del made in Italy. Bene anche corrieri e autisti.
Nell’ultimo bimestre dell’anno, secondo le stime di Assolavoro, presieduta da Alessandro Ramazza, le Agenzie per il Lavoro offriranno complessivamente circa 90mila contratti di lavoro. I 90mila contratti di somministrazione rappresentano una fetta consistente del volume di domanda che complessivamente, secondo Excelsior, raggiungerà nel bimestre novembre – dicembre 2020 oltre 297mila unità su un totale di vacancy di tutto il mercato del lavoro, pari a circa 480mila posizioni. Come è noto, mediamente l’osservatorio Excelsior-Unioncamere evidenzia che un terzo circa delle figure cercate sono difficili da reperire sul mercato, vuoi per mancanza di esperienza o per assenza di competenze richieste.

Ecco le 30 figure più cercate
Abbiamo chiesto alla rete di Agenzie per il lavoro di indicare le 30 figure più cercate, attraverso lo scouting realizzato nei primi 10 giorni di novembre 2020 nei due grandi portali di raccolta vacancy: Linkedin e Trovit e da analisi dirette Assolavoro Datalab. L’impatto dell’emergenza coronavirus influenza la domanda di professioni per gli ultimi due mesi dell’anno, e continuerà ad influenzare la richiesta per buona parte del 2021, secondo le previsioni di Assolavoro. In cima alla top ten delle figure ad elevata qualifica più cercate troviamo l’infermiere qualificato, segue il tecnico di laboratorio / specialista sanitario, poi il medico, il software engineer e java software engineer, l’analista software, il sistemista/tecnico di rete, l’onsite manager, il responsabile vendite, lo specialista commerciale/analista vendite e il tecnico commerciale estero/export manager.
Quanto alle dieci professioni a media qualifica più ricercate, nell’elenco figurano l’operatore socio-sanitario, specialista amministrativo, contabile, specialisti del credito, responsabile di negozio, consulente di vendita, badante, supporto/assistenza clienti, operatore call center addetti helpdesk. Tra gli operai specializzati i più richiesti sono l’addetto stampaggio/presse / lavorazione lamiera, operaio saldatore, operaio tornitore, addetto macchine Cnc, tagliatore/cucitore, addetti tintoria/ tireria, verniciatore settore mobili, carpentiere, muratore, autista / corriere.

Al Nord oltre metà delle posizioni
Le 90mila posizioni sono localizzate per il 55% al Nord, per il 25% al Sud e per il 20% al Centro. Per lo più sono assunzioni in somministrazione presso le agenzie per il lavoro- la gran parte sono contratti a termine -, una piccola percentuale riguarda attività di ricerca e selezione svolta dalle agenzie per assunzione diretta da parte delle aziende. Per candidarsi è possibile contattare le Agenzie per il Lavoro, l’elenco delle principali Agenzie, accreditate presso l’apposito Albo del Ministero del Lavoro, è disponibile dal sito di Assolavoro (www.assolavoro.eu – Agenzie associate).
Anche il lavoro in somministrazione quest’anno ha risentito fortemente del lockdown e dell’emergenza Covid. Tra gennaio e agosto il saldo tra assunzioni e cessazioni registrato dall’Inps segna -79.700 rapporti di lavoro in somministrazione, contro i +45.679 dello stesso periodo del 2019, e agosto -18.900. In presenza di una congiuntura economica negativa, e del blocco dei licenziamenti le aziende hanno ridotto i costi intervenendo dove potevano intervenire senza rischiare contenzioso o sanzioni, non confermando i contratti a tempo alla scadenza. Tra gli occupati in somministrazione, quelli con contratto a tempo determinato lo scorso mese di luglio (ultimo dato dell’osservatorio di Assolavoro Datalab) erano 271mila, contro i 361mila circa di luglio del 2019, mentre gli assunti a tempo indeterminato questa estate erano quasi 98mila contro i 76mila di luglio 2019. Prosegue dunque un trend, che vede una maggiore presenza di tempi indeterminati nelle agenzie per il lavoro. Per le ore lavorate si è passati da 44,5 milioni di ore di luglio del 2019 a 32,6 milioni di quest’anno (per i contratti a termine) e da 11,8 milioni di ore del 2019 a 14,7 milioni di ore di luglio del 2020 (per i contratti a tempo indeterminato).

Farmaceutica e digitale
I dati migliori in questi mesi e più promettenti riguardano i settori farmaceutico e parafarmaceutico, digitale in generale e specificamente per uso sapiente di piattaforme di comunicazione e formazione a distanza, la produzione alimentare, la grande distribuzione organizzata, gli sviluppatori e esperti di intelligenza artificiale, i servizi alla persona (colf, badanti), gli addetti ai sistemi di rilevazione e controllo, gli addetti a pulizie e sanificazioni. C’è qualche segnale di moderata ripresa nell’edilizia – per gli operai edili più specializzati – e continua a manifestarsi una discreta domanda di conduttori e trasportatori specializzati in consegne e di addetti ai carrelli elevatori per la logistica.
Quest’anno tra i lavoratori hanno tenuto meglio coloro che hanno un titolo di studio più alto e una professionalità più tecnica, tra le aziende hanno reagito meglio le aziende medio e grandi, maggiori sofferenze si sono avute per le imprese minori. Quanto ai settori, i 374mila occupati in somministrazione (in questo caso i dati di Assolavoro Datalab riguardano il secondo trimestre 2020) lavorano in prevalenza nei servizi (49,6%) e nell’industria (47,1%), seguono le costruzioni (3,3%). Nella distribuzione territoriale degli occupati in somministrazione il 41% è nel Nord Ovest, il 29,9% nel Nord Est, il 16,3% nel Centro, il 10,2% nel Sud e il 2,6% nelle isole. Prevalgono di gran lunga le donne (60,7%) sugli uomini (39,3%), e i giovani (il 52% ha tra 18 e 34 anni contro il 48% che ha 35 anni e oltre). Quanto al livello di istruzione, il 59% è in possesso di licenza media o titolo di istruzione professionale, il 34,2% di diploma, il 6,8% di laurea.

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