Durante l’incontro con le socie ANDE tenutosi in data 29 marzo 2023 presso la Sala don Rua dell’Istituto Salesiani di Caserta, la relatrice – l’avvocata Francesca della Ratta – ha illustrato dettagliatamente gli articoli della Costituzione italiana dedicati ai diritti delle donne, partendo dal lavoro svolto dalle Madri Costituenti in seno all’Assemblea Costituente che ebbe, appunto, il compito di redigere la nostra Carta Costituzionale.
Avvalendosi dell’utilizzo di diapositive, l’avv.ta Della Ratta ha delineato le figure delle 21 donne che hanno cambiato il corso della storia, battendosi per l’emancipazione femminile. I valori che hanno orientato e ispirato le donne dell’Assemblea Costituente sono stati il valore della persona, della pari dignità, della giustizia sociale e dell’eguaglianza “di fatto”, in modo che venisse garantito a tutte e tutti un livello di benessere economico, sociale e culturale. Questi valori sono ben riflessi nella nostra Costituzione ed, in particolare, negli articoli 3,29, 30, 31, 37, 48 e 51, dai quali traspare l’intervento e l’influenza delle Madri costituenti, e che sanciscono i principi fondamentali in tema di parità di genere. Dopo aver illustrato il contenuto dei predetti articoli, la relatrice si è soffermata su alcuni di essi che, nonostante gli innumerevoli progressi compiuti sino ad oggi, non hanno ancora trovato piena attuazione. Nel contesto lavorativo, ad esempio, le donne si trovano ancora in una situazione di incertezza. E’ vero, infatti, che le donne nel corso degli anni hanno conquistato posizioni significative, assumendo anche incarichi di notevole responsabilità, ma non sono ancora riuscite a colmare il gap in ambiti segnati dal monopolio maschile. In concreto, rimane, quindi, da attuare in pieno il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione economica, politica e sociale del paese.” Il cosiddetto gender pay gap – ossia il divario retributivo tra uomo e donna – avalla la condizione di inferiorità di quest’ultima nel mondo del lavoro. Al fine di colmare tale divario la Commissione Europea ha riconosciuto ai lavoratori il diritto di accedere alle informazioni salariali, mentre la legge 5 novembre 2021 n. 162 ha introdotto la certificazione della parità di genere ed uno sgravio contributivo per le imprese che ne sono in possesso. La certificazione ha proprio lo scopo di ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità. “La necessità di parlare ancora oggi di diritti delle donne come categoria a parte rispetto ai diritti umani in generale, in realtà discende da una innegabile condizione di asimmetria di potere tra i generi – ha concluso l’avvocata Della Ratta. “ La società moderna è quindi ancora oggi chiamata ad adempiere un compito delicato e cruciale: portare avanti il progetto faticosamente elaborato dalle Madri Costituenti, affinché possa essere effettivamente raggiunto l’obiettivo prefissato dall’agenda delle Nazioni Unite : il raggiungimento di una effettiva parità ed uguaglianza di genere entro il 2030.”