“Quale Sicilia domani?”
In vista delle prossime elezioni regionali,l’Ande-Catania ha organizzato, lunedì 8 ottobre nei locali dello Yachting club, un incontro sul tema “Quale Sicilia domani?”.
Sono intervenuti l’on.S.Pogliese,deputato regionale(lista Musumeci),l’on.C.Raia(lista Crocetta),M.Consoli(lista Miccichè);moderatore Carmen Urso Catanzaro,presidente Ande-Catania.I tre candidati sono convenuti anzitutto su un punto:soffia forte il vento dell’antipolitica,con molte motivazioni comprensibili,al punto che il 43% dei siciliani dichiara di non volere votare,ma si rifletta che,così facendo,chi persegue finalità non onorevoli avrebbe dei vantaggi,che determineranno un governo che comunque uscirà dalle urne.
L’on.Pogliese ha sottolineato gli errori del passato e evidenziato che l’autonomia ha coperto inefficienze e scelte scellerate e clientelari,con uno spreco enorme di risorse e tassi di disoccupazione del 19%.Il dott.Consoli ha affermato che il primo compito del nuovo governo siciliano sarà il taglio drastico delle spese,poichè la regione è sull’orlo del default e l’on.Raia ha affermato che la Sicilia non ha contribuito attivamente alle politiche europee,non ha innovato nelle infrastrutture e nell’agricoltura e non ha speso ben 20 miliardi di euro assegnati dall’UE
.C’è quindi bisogno di una classe politica nuova,con un progetto innovativo,che sfrutti al meglio le enormi potenzialità della regione,nell’agricoltura,nel turismo,nelle energie alternative,nella fruizione del suo immenso patrimonio artistico.Sollecitata dalla presidente ad ipotizzare se le prossime regionali possano essere anche un test nazionale,l’on.Raia ha ricordato che è la prima volta che la Sicilia vota prima delle politiche nazionali,per cui non è possibile prevedere se il voto avrà rilevanza nazionale,ma è certo che la regione,per numero di elettori e importanza economica,darà un segnale non irrilevante nel delineare le future scelte per il governo del paese. Nora Pintagro add.stampa Ande-Catania
Da oggi siamo un po’ meno popolo del web e un po’ piu’ soggetti attivi