Da tempo l’Associazione ANDE Trieste combatte una battaglia senza quartiere contro l’isolamento ferroviario: quello portuale, quello della linea Mestre – Trieste (la grande velocità si ferma a Mestre) e quello contro l’eliminazione della Transalpina che, dalla storica stazione di Campo Marzio – anche quella sotto tutela dell’ANDE – collegava Trieste a Praga.
Prendendo lo spunto dall’Expo 2015 “nutrire il pianeta”, abbiamo pensato che il trasporto della rosa di Gorizia, specialità di insalata goriziana, potesse essere una battaglia che rientra nelle tematiche dell’Expo.
COMUNICATO STAMPA – INVITO
Lunedì 1 Dicembre 2014, ore 11:00
Stazione Ferroviaria di Cormons
Caffè Ristoratore FS CORMONS
CONFERENZA STAMPA per il rilancio della petizione “Salviamo la Transalpina” Intervengono:
Laura FASIOLO, Commissioni del Senato della Repubblica
Etta Carignani, Presidente Associazione Nazionale Donne Elettrici di Trieste
Giuseppe IEUSIG, fondatore dell’associazione Amici del trasporto su rotaia di Gorizia
Invito a cura di:
Luigi Bianchi, vicepresidente di CamminaTrieste
Salviamo la Transalpina
La Transalpina: una risorsa dell’economia nazionale
Il 1° Aprile 2014 il Piccolo di Trieste annuncia: Treni,”Transalpina” Trieste Campo Marzio-Opicina chiusa fino al 2016. Il 20 Aprile i volontari del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio lanciano l’allarme: Binari smantellati, senza la Transalpina Trieste rischia di rimanere bloccata. Il 15 Maggio lancio della petizione “Salviamo la Transalpina”, partono le firme dal Museo Ferroviario di Trieste. Il 3 Luglio sul quotidiano di Trieste: Ferrovie. La linea Campo Marzio – Opicina riapre lunedì 7 Luglio. Vertice a Roma Ferrovie dello Stato- Regione Autonoma Friuli Venezia. Giulia.
Il 7 Luglio incontro dei Presidenti d’Italia e Slovenia, Napolitano e Pahor, nel piazzale aperto della Transalpina di Gorizia/Nova Gorica, proprio nel giorno della riapertura della linea ferroviaria Transalpina. Il 17 Settembre il Piccolo titola:Treni, dal 2009 la Regione ha sborsato a Trenitalia 185 milioni. 39 milioni solo nel 2013. Il Friuli Venezia Giulia deve pagare alle FsI anche le Frecce (una volta Rapidi), relazioni nazionali fuori dal contratto di programma del trasporto ferroviario regionale. Per il 12 Ottobre FsI-Trenitalia non consente l’effettuazione del Minuetto “Binari sconosciuti” per la Barcolana, a causa dell’indisponibilità del personale e del materiale rotabile, e condiziona quello programmato per San Nicolò alla ricognizione della linea, il cui esito verrebbe comunicato due ore prima della partenza del treno. La Transalpina in realtà è ancora chiusa. A fronte della pratica assenza delle Ferrovie Italiane a Trieste, tre interrogativi sono inevitabili:
> FsI-Trenitalia.è ancora interessata alla commercializzazione del prodotto treno nel FVG ?
> FsI-Rete Ferroviaria Italiana riapre la Transalpina solo in occasione della visita dei Presidenti?
> FsI–Ferrovie dello Stato Italiane SpA è ancora concessionaria dell’intera rete ferroviaria nazionale, che comprende anche il Friuli Venezia Giulia, con la missione del 1905 “trasporto di persone ecose”, oggi servizio pubblico – passeggeri e merci – a livello europeo?
Tre interrogativi che inducono a rilanciare la petizione Salviamo la Transalpina. Salvare la Transalpina significa salvare la rotaia italiana: il patrimonio ferroviario del Friuli Venezia Giulia è una risorsa essenziale della rete nazionale. La linee ferroviarie del Friuli Venezia Giulia hanno subito una pesante destrutturazione, che ha inciso sulla qualità del servizio – merci e viaggiatori – compromettendo la competitività di logistica e mobilità internazionali al Nordest del Paese. Il nodo ferroviario internazionale di Trieste, dove confluiscono le linee storiche (Meridionale, Transalpina e Pontebbana) allacciandole al Corridoio Mediterraneo, è vitale per lo sviluppo dei traffici – merci e viaggiatori – nella Mitteleuropa. Trieste, rispetto a Roma, è più vicina geograficamente a Monaco di Baviera, Praga, Vienna, Budapest, Lubiana e Zagabria, capitali attualmente prive di collegamenti ferroviari diretti con il capoluogo del Friuli Venezia Giulia, storiche relazioni esistenti prima della caduta dei confini. Il nodo ferroviario di Trieste, per l’Italia, ha la stessa valenza che Villaco ha per l’Austria, come Basilea per la Svizzera e la Germania, nodo che rappresenta una risorsa essenziale del Paese a servizio dell’economia nazionale.
Trieste, 8 Novembre 2014 luigi.bianchi10@tin.it Luigi Bianchi
change.org> salviamo la Transalpina > info@museoferroviariotrieste.it
—————————–
Luigi BIANCHI
Strada del Friuli, 109/4
34136 TRIESTE
040-418905
3356508884
—————————–