23 Novembre 2024

Cantone: «Senza trojan le indagini diventerebbero impossibili»

«La separazione delle carriere non è funzionale a garantire la terzietà del giudice, ma appare uno strumento per indebolire in modo sostanziale il ruolo del pubblico ministero e lascia presagire che venga agitata come strumento di ritorsione e minaccia nei confronti della magistratura». È quanto afferma il documento finale del congresso dell’Anm. Il presidente dell’associazione dei magistrati Santalucia si rivolge al ministro Nordio: «Ci teniamo l’indipendenza che abbiamo già’» No alla separazione delle carriere anche dal leader del M5s Conte che attacca il governo: «La svolta autoritaria presenta assonanze con il progetto di rinascita democratica della P2. Si stanno creando le premesse di una nuova Tangentopoli». La Lega risponde: «Parole gravi».
“Sarebbe una scelta legittima certamente, ma pericolosa. Se questa novità intervenisse, aggiunta all’abrogazione dell’abuso d’ufficio e al ridimensionamento del traffico d’influenze, le indagini sulla corruzione diventerebbero impossibili e di fatto si avvererebbe l’auspicio di chi ritiene che la corruzione vada eliminata dal codice penale”. Lo ha detto il procuratore di Perugia ed ex presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone, in una intervista a Repubblica, parlando della possibilità che le microspie tipo “Trojan” possano essere escluse dalle indagini per corruzione.

“Indispensabile una legge seria sul conflitto d’interessi
“Ne prendo atto. È la democrazia – ha replicato Cantone a chi sottolinea come questo sia un auspicio di quasi i due terzi del Parlamento – Ma ciò non impedisce di criticare una scelta, seppure adottata da un’ampia maggioranza, se non la si ritiene condivisibile. Vorrei ricordare che indebolire le indagini sulle collusioni delle amministrazioni finisce per depotenziare anche quelle sulla criminalità organizzata, come più volte ha affermato l’attuale procuratore nazionale Antimafia Melillo”.
Per il procuratore capo di Perugia “ferma restando la presunzione d’innocenza per i singoli soggetti coinvolti, dalla vicenda di Genova emergono una serie di temi che appaiono un po’ un refrain e che sono da anni irrisolti”. Cantone ha fatto riferimento “al finanziamento della politica, ai meccanismi trasversali utilizzati attraverso le fondazioni, che non garantiscono, malgrado i primi interventi della legge Spazzacorrotti, la necessaria trasparenza dei finanziamenti medesimi. Ha ragione l’attuale presidente dell’Anac Busia a ritenere indispensabile una legge seria sul conflitto d’interessi perché finché ci sarà opacità dei rapporti tra chi esercita il potere e il mondo imprenditoriale ed economico la corruzione la farà da padrona”.

Separazione delle carriere “né opportuna né necessaria”
Sulle parole di Carlo Nordio al congresso dell’Anm, Cantone ha commentato: “Spero che quelle dette sull’indipendenza della magistratura siano rassicurazioni effettive perché non mi sembrano molto compatibili con le osservazioni fatte in altre occasioni”. Ma il magistrato resta contrario alla “separazione delle carriere che non ritengo né opportuna né necessaria”.
A proposito della responsabilità civile dei magistrati, Cantone ha sottolineato che “la norma sulla responsabilità civile c’è ed è stata ritenuta adeguata dalla Consulta. Garantisce in modo corretto le esigenze delle parti private eventualmente danneggiate da atti di magistrati, senza minare l’indipendenza della magistratura. Non si può e non si deve pensare alla responsabilità civile come uno strumento di intimidazione per le toghe, perché magistrati intimiditi non sarebbero una garanzia per i cittadini sia quando si occupano di corruzione, sia quando indagano su mafia e di terrorismo”.

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