Fonte: Fanpage
Approvata al Senato una mozione sulla parità di genere e il sostegno delle lavoratrici, un testo a prima firma della senatrice Iv Conzatti, a cui hanno contribuito anche parlamentari del M5s, come Maiorino, e del Partito Democratico, come Valente. “La nostra mozione è per ribadire che una prospettiva di genere deve entrare nella prassi di ogni norma in modo che gli ostacoli che caratterizzano il percorso delle donne siano finalmente rimossi”, ha commentato Maiorino
È stata approvata adesso in Senato una mozione sulla parità di genere e il sostegno delle lavoratrici, un testo che ha visto la condivisione di molte senatrici della maggioranza, Pd, M5s e Italia viva e del misto. I voti favorevoli sono stati 133, 102 i contrari e due gli astenuti. Approvati grazie a un voto ‘per parti separate’ anche due impegni proposti dall’opposizione. La prima firma della mozione è della senatrice Donatella Conzatti (Iv), ma vi hanno collaborato anche altre senatrici, come Alessandra Maiorino (M5s), Cinzia Leone (M5s), ma anche Valeria Valente (Pd). Il documento prende avvio dalla situazione di emergenza legata all’epidemia da coronavirus, sottolineando come le misure di contenimento abbiano colpito in particolare le donne.
La mozione è suddivisa in 17 obiettivi, con i quali le parlamentari hanno invitato il governo ad adottare una ‘Strategia Nazionale per la parità di genere’, per appianare le disparità tra uomo e donna nel mondo del lavoro, che si sono aggravate durante la fase uno della pandemia. Lo scopo è quello di incentivare il lavoro femminile, permettendo alle donne lavoratrici di dedicarsi alla famiglia senza correre il rischio di perdere il lavoro e senza subire atteggiamenti discriminatori.
Come hanno ricordato ieri le senatrici del M5s, 6 milioni e 440mila donne hanno continuato a lavorare, nonostante il lockdown, un numero pari a due terzi del totale delle occupate. Questo significa che le donne hanno fornito il contributo maggiore durante le settimane più dure dell’emergenza sanitaria, spesso con un forte sovraccarico di lavoro, occupandosi anche della casa e dei figli: “Per questo, insieme a diverse senatrici e senatori del Movimento 5 Stelle e di altre forze politiche di maggioranza, al Senato abbiamo sottoscritto una mozione che impegna il governo a adottare una ‘Strategia Nazionale per la parità di genere’, con lo scopo di colmare i divari di genere nel mondo del lavoro e sviluppare il pieno potenziale femminile. Il documento impegna il governo a perseguire diversi obiettivi suddivisi in 17 punti. È questa la grande occasione per cambiare la nostra società, per creare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, una diversa organizzazione della società e del mondo del lavoro”, ha spiegato in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle nella commissione d’inchiesta sul Femminicidio del Senato.
La senatrice del Movimento 5 stelle Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo a Palazzo Madama, ha ricordato che “Molte misure sono state già varate, questo è un governo che mostra grande sensibilità verso la parità di genere, lo dimostra il fatto che il presidente Conte ha subito accolto l’appello di diverse senatrici per integrare le commissioni di esperti con professionalità femminile, impegno che è stato mantenuto proprio ieri. Ma vogliamo andare oltre: la nostra mozione è per ribadire che una prospettiva di genere deve entrare nella prassi di ogni norma in modo che gli ostacoli che caratterizzano il percorso delle donne siano finalmente rimossi”.
Il testo della mozione
In 17 punti vengono elencati gli obiettivi che il governo si impegna a perseguire nella fase due dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, e nelle fasi successive. L’esecutivo dovrà predisporre “un piano straordinario di misure finalizzato al sostegno e all’incentivazione del lavoro femminile in modo da rendere compatibili i tempi della vita e del lavoro, al fine di consentire alle donne lavoratrici la possibilità di dedicarsi alla famiglia senza correre il rischio di perdere il lavoro e senza incorrere in atteggiamenti discriminatori”.
Il documento impegna il governo anche a proporre un intervento di modifica della normativa sullo smart working, “soprattutto rispetto al diritto di disconnessione e in modo che siano le lavoratrici a scegliere l’organizzazione dei tempi del loro lavoro, prevedendo comunque anche per loro il bonus baby sitting e introducendo misure ancora più stringenti rispetto a quelle previste per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco”; “a prevedere un prolungamento dei congedi parentali”; “a tutelare il lavoro di cura e quindi la figura del caregiver familiare”;
E ancora, “a prevedere misure di emersione dal lavoro nero e sommerso di colf e badanti”; “a introdurre misure finalizzate alla riduzione del ‘digital divide'”; “a garantire alle donne il necessario supporto psicologico e psicoterapeutico” per affrontare la fase due; “a garantire una paritaria progressione di carriera per le donne, in modo da eliminare quel ‘tetto di cristallo’ che ha finora impedito alle donne di occupare ruoli apicali sebbene ne avessero le competenze”; “a prevedere nei prossimi piani di stabilizzazione del lavoro precario nell’ambito della sanità, nonché della ricerca biomedica, che si garantisca almeno il 50% di donne”.
Approvata anche una parte della mozione presentata dalla minoranza che impegna il governo “a promuovere ogni iniziativa utile a favorire la conciliazione ‘vita-lavoro’ nonché modelli di riorganizzazione scolastica che consentano ad entrambe i genitori parità di condizioni nel ritorno alle attività lavorative evitando, in particolare, il rischio della segregazione femminile”.