19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

Non è ancora detto che succeda perchè non sanno come farlo. Ma se l’Europa divorzia da Londra, l’Italia ha già le nuove strategie di gioco. E le ha votate (quasi) all’unanimità

Forse non se n’è parlato perché erano tutti d’accordo. La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il decreto legge Brexit che contiene misure volte a garantire la sicurezza e la stabilità nel caso di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza un accordo. I voti favorevoli sono stati 419, gli astenuti 12. Nessun contrario.
È un testo molto interessante, necessario e per molti versi impegnativo. Superando ogni banale e reiterato euroscetticismo, il parlamento ha anche dato il via libera alla partecipazione ad eventuale aumento di capitale a cui la Bei, banca europea degli investimenti, fosse costretta dall’addio di Londra. C’è la tutela delle telecomunicazioni e ci sono le disposizioni per la cittadinanza.
Magari non succede. Ma se succede, tanto vale aver letto tutte queste righe. E’ il nostro futuro anche questo schema messo in rete dall’agenzia Agi. Ottimo lavoro.

GOLDEN POWER PER IL 5G
Estesi alla tecnologia 5G i poteri speciali dello Stato su settori strategici. I servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G vengono infatti qualificati attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale. Gli operatori tlc che vorranno acquisire questi beni e servizi dovranno comunicarlo alla presidenza del Consiglio con dei tempi prestabiliti affinché il governo possa valutare se esercitare il veto sull’operazione oppure imporre specifiche prescrizioni o condizioni.

PROROGA GACS
Rinnovate per altri due anni le garanzie pubbliche sulle cartolarizzazioni delle sofferenze bancarie con la possibilità di un’ulteriore proroga di 12 mesi, previa approvazione della Commissione europea. L’autorizzazione alla concessione delle Gacs è scaduta il 6 marzo ma la nuova autorizzazione, fino a un massimo di 36 mesi, sarà vincolata al via libera di Bruxelles. Il Mef incaricherà uno o più soggetti qualificati indipendenti, indicati dalla Commissione europea, per il monitoraggio della conformità del rilascio della garanzia. Le garanzie possono essere chieste dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti in sofferenza, a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull’ammontare garantito. Il prezzo della garanzia è di mercato e crescente nel tempo, allo scopo di tener conto dei maggiori rischi connessi a una maggiore durata dei titoli e di introdurre nel meccanismo un incentivo a recuperare velocemente i crediti. Possono usufruire della garanzia dello Stato solo le cartolarizzazioni cosiddette senior, ossia quelle considerate più sicure, in quanto sopportano per ultime eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese. Non si procede al rimborso dei titoli più rischiosi se prima non sono integralmente rimborsate le tranches di titoli coperti dalla garanzia di Stato.

TUTELE PER ITALIANI IN GRAN BRETAGNA
Previsto il potenziamento delle strutture consolari e si accelerano i termini di iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). L’iscrizione partirà dalla presentazione della domanda, senza aspettare la ricezione da parte dell’ufficiale dell’Anagrafe, o dalla dichiarazione di trasferimento presso l’ultimo Comune di residenza.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER CITTADINI BRITANNICI
Previsto un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo e un permesso di soggiorno «per residenza». Chi risiede in Italia in maniera continuativa da almeno 5 anni alla data del 29 marzo 2019 avrà diritto al permesso di soggiorno europeo di lungo periodo, che consente di mantenere i diritti già riconosciuti. La richiesta deve essere presentata entro il 31 dicembre 2020 al questore della provincia in cui si dimora. Per chi è in Italia da meno di 5 anni sarà rilasciato un permesso di soggiorno elettronico per residenza, di 5 anni, rinnovabile alla scadenza, che riconosce i diritti attribuiti ai soggiornanti di lungo periodo.

CITTADINANZA ITALIANA
Per il conferimento della cittadinanza, i cittadini del Regno Unito sono equiparati (fino al giuramento) ai cittadini dell’Unione europea, se abbiano maturato il requisito di legale residenza protrattasi per almeno quattro anni, richiesta ex lege, alla data di recesso del Regno Unito dall’Unione europea e qualora presentino domanda entro il 31 dicembre 2020.

REGIME TRANSITORIO 18 MESI PER BANCHE GB CHE OPERANO IN ITALIA
Nel periodo transitorio della Brexit (ovvero il periodo tra la data di recesso e il termine del diciottesimo mese successivo) banche, imprese di investimento e istituti di moneta elettronica, società di gestione del risparmio (Sgr), società di investimento a capitale variabile e fisso (Sicav e Sicaf), gestori di fondi, intermediari finanziari, già autorizzati, che hanno sede in Italia, potranno continuare a operare. La possibilità di continuare ad operare è condizionata, per i soggetti che operano su base stabile in Italia, alla notifica alle autorità competenti e alla presentazione di una istanza di autorizzazione allo svolgimento dell’attività entro sei mesi dalla data di recesso. Vengono poi elencati i soggetti del Regno Unito operanti in Italia che sono tenuti a cessare l’attività entro la data di recesso, vale a dire istituti di pagamento, gestori di fondi, organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr), istituti di moneta elettronica che operano in regime di libera prestazione dei servizi o tramite agenti o soggetti convenzionati. Si prevede la possibilità che i gestori di sedi di negoziazione italiani possano continuare a svolgere la propria attività nel Regno Unito e, viceversa, che i gestori di sedi di negoziazione del Regno Unito possano continuare a svolgere la propria attività sul territorio italiano.

ASSICURAZIONI
Si dispone la cancellazione delle imprese di assicurazione del Regno Unito, operanti nel territorio italiano sia in regime di stabilimento che di libera prestazione dei servizi, dall’elenco delle imprese Ue dopo la data di recesso. Nel periodo transitorio le imprese di assicurazione del Regno Unito proseguono l’attività nei limiti della gestione dei contratti e delle coperture in corso alla data di recesso senza assumere nuovi contratti, né rinnovare, anche tacitamente, contratti esistenti. Lo stesso vale per intermediari assicurativi o riassicurativi del Regno Unito, operanti in Italia. Si prevede poi la prosecuzione dell’attività delle imprese italiane di assicurazione o riassicurazione operanti nel territorio del Regno Unito in regime di stabilimento o di libera prestazione dei servizi.

FONDI PENSIONE
Per tutto il corso del periodo transitorio, i fondi di investimento del Regno Unito sono assimilati ai fondi europei.

NORME FISCALI
Si mantiene la legislazione vigente in materia fiscale durante il periodo transitorio previsto dall’accordo di recesso.

TUTELA SALUTE
Si prevede che le norme europee in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale continuino ad applicarsi, per quanto riguarda i diritti in materia di tutela della salute, fino al 31 dicembre 2020, a condizione di reciprocità con i cittadini italiani, ai cittadini del Regno Unito e agli apolidi e rifugiati soggetti alla legislazione di tale Stato, nonché ai relativi familiari e superstiti.

ASSUNZIONI MINISTERO SALUTE
Il ministero della Salute, per il triennio 2019-2021, è autorizzato a effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale con la qualifica di funzionario tecnico della prevenzione, per fronteggiare l’incremento (conseguente recesso del Regno Unito) delle attività demandate agli uffici periferici del Ministero in materia di controlli sulle importazioni.

AUMENTO CAPITALE BEI
Si autorizza la partecipazione dell’Italia all’aumento di capitale della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) necessario per sostituire il capitale sottoscritto dal Regno Unito.

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