19 Settembre 2024

CRONACA

Fonte: la Stampa

ANSA - La Stampa
ANSA – La Stampa

I dipendenti dell’acciaieria protestano contro la decisione della Thyssenkrupp di mettere in mobilità 550 persone. Ira di Landini: “Picchiati senza un motivo: il governo ci deve delle scuse”. La Questura: anche 4 agenti contusi

Alla fine la telefonata tanto attesa è arrivata: Renzi ha chiamato Landini. Dopo le tensioni delle scorse ore a seguito degli scontri tra operai della Acciai Speciali Terni e la polizia, il premier e il segretario della Fiom si sono sentiti. Una risposta alla sfuriata di Landini che, appena colpito da una manganellata, nel pomeriggio si sfogava con un giornalista che chiedeva: «Non ha chiamato nessuno, non siamo mica la Leopolda». Renzi ha anche incontrato Federacciai e Cassa Depositi e Prestiti per cercare di sbrogliare la matassa. La manifestazione di oggi, era infatti organizzata dopo che la Thyssenkrupp ha annunciato un esubero di 550 operai, riduzione di costi per 100 milioni e la chiusura del forno tra il 2015 e il 2016. Ma invece di ottenere risposte, sono arrivate le manganellate.

L’INCONTRO TRA LANDINI E ALFANO

In serata Landini ha incontrato anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il capo della polizia Alessandro Pansa. Un incontro insoddisfacente per il segretario della Fiom: «Oggi non abbiamo avuto delle scuse, mentre invece sarebbero utili, il governo ce le deve». Landini ha dichiarato di aver chiesto ad Alfano e Pansa di fare piena luce su quanto successo ed evitare che episodi come quello di oggi si ripetano.

COSA È SUCCESSO

La manifestazione, di circa 1000 operai, prima aveva stazionato davanti all’ambasciata tedesca per poi spostarsi al ministero dello Sviluppo Economico. Le tensioni scoppiate all’improvviso in piazza Indipendenza sono state riprese da svariate telecamere e l’indignazione dei sindacati è forte: aggrediti senza alcun motivo dalla polizia. Questo raccontano. Cinque feriti finiti in ospedale, tra i quali anche Gianni Venturi e Rosario Rapa della segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici della Cgil.

La questura denuncia 4 agenti contusi e dà un’altra versione: nessuna carica, solo un’azione di contenimento quando gli operai hanno cercato di sfondare il cordone per andare a occupare la stazione Termini. E a questo punto, le due versioni, verranno messe a confronto perché le immagini degli scontri hanno già fatto scaldare il Parlamento.

MANGANELLATE IN TESTA

Subito dopo le cariche, Landini era furibondo: «Dica una parola la presidenza del consiglio invece di fare slogan del c…o, dica qualcosa su quel che sta succedendo. Dobbiamo anche essere picchiati da altre persone che devono lavorare? Ma che diano l’ordine di colpire quel che c’è da colpire, in un Paese di ladri, di gente che evade, di corruzione, se la vengono a prendere con gli unici onesti? Ma come siamo messi?».

Mentre parlava, alcuni colleghi erano in ospedale. Come Cristiano Costanzi, segretario della Fillea di Terni, che dal pronto soccorso dove gli venivano messi venti punti di sutura, raccontava: «Una carica senza senso, violenta e indiscriminata. Noi sindacalisti eravamo tra polizia e lavoratori stavamo trattando con i dirigenti delle forze dell’ordine. Quando mai si aggredisce qualcuno che sta mediando?». Stessa sorte è toccata a Gianni Venturi e Rosario Rapa della segreteria Fiom. «Sono stati colpiti alla testa dalle manganellate. Chiederemo un incontro al ministro dell’Interno e al capo della Polizia per quello che è successo oggi perché noi siamo lavoratori come loro e non vogliamo gli scontri di piazza. Siamo tutti lavoratori» ha spiegato Landini.

LA REAZIONE DEI SINDACATI

Cgil

«Ci sono persone che rischiano il posto di lavoro – ha detto il leader Cgil Susanna Camusso – che oggi sono state picchiate dalla polizia. Si parli di questo e non delle sciocchezze. Ogni tanto serve tornare con nettezza sul rischio di un paese diviso tra chi si misura con i problemi del lavoro e chi pensa che siamo di fronte ad un mondo carino e che basti solo spargere ottimismo». Il segretario della Cgil si è recata in ospedale a visitare i feriti.

Uil «Oggi è successo un fatto grave e inaccettabile. Le forze dell’ordine non devono alimentare il disordine. Il Governo deve intervenire e risponderne, perché episodi del genere non possono passare sotto silenzio» ha dichiarato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.

CISL. «Noi abbiamo sempre il massimo rispetto nei confronti delle forze dell’ordine che fanno il loro dovere. Ma è davvero incomprensibile e grave quello che è accaduto oggi » ha invece commentato Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.

LE REAZIONI POLITICHE

Non si contano le prese di posizione dei singoli politici e tutti i gruppi parlamentari al Senato hanno chiesto che il ministro dell’Interno Angelino Alfano risponda in Parlamento di quel che è successo. Mentre alla Camera, Sel ha annunciato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell’Interno mostrando un cartello in aula con la scritta «Alfano dimettiti». In serata il ministro dell’Interno ha deciso di incontrare, insieme al capo della polizia Alessandro Pansa, i leader sindacali di Fiom, Fim e Uilm.

 

Alle richieste di chiarimenti provenienti dal mondo sindacale e della politica, ha risposto in prima battuta il sottosegretario Graziano Delrio dopo essersi sentito al telefono con Landini. «Il Governo continua a essere impegnato nell’affrontare la crisi di Ast Terni ed effettuerà una puntuale verifica per quanto accaduto oggi con il ferimento di alcuni operai». E il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha dichiarato che il governo ha chiesto alla Thyssenkrupp di ridurre gli esuberi da 550 a 290 «da gestire in 24 mesi, utilizzando la mobilità incentivata con livelli di incentivo che sono tra 50mila fino a 80mila euro».

Anche la minoranza del Pd non si è fatta attendere. «Per poco all’ospedale non ci finiva anche Landini. Mi chiedo sinceramente se ci si renda conto. La situazione così scappa di mano» è stato invece il commento a caldo del deputato Pd Pippo Civati. «Preoccupazione e solidarietà ai lavoratori della Ast per quello che è successo a Roma: stanno conducendo una battaglia durissima non solo per difendere il loro posto di lavoro ma un pezzo della manifattura italiana». La posizione di Stefano Fassina. «In piazza c’erano dei lavoratori ed è gravissimo quello che è successo. Dobbiamo rispondere con la politica industriale non con la polizia.

Ruvido e sarcastico il Movimento 5 Stelle che con la voce del deputatoRiccardo Fraccaro e tramite un tweet afferma: «Operai Ast Terni manganellati per reprimere protesta. Regime renziano massacra diritti per tutelare poteri forti: ordini dall’alto! Vergogna Pd».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *