19 Settembre 2024

ESTERI

Fonte: Corriere della Sera

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di Massimo Nava

Ora sappiamo cosa vuol dire la guerra nel cuore di una città

Da venerdì notte sappiamo che cos’è una guerra nel cuore di una città. Da venerdì notte, sappiamo che a Parigi si può morire come a Bagdad, come a Beirut, come a Tripoli. Un attacco terroristico e militare, sferrato quasi simultaneamente alla capitale francese, alla Francia e di fatto all’Europa che rivive in diretta la tragedia dell’11 settembre americano. Mentre l’Isis inneggia e rivendica, mentre è ancora tutto confuso e complicato indicare singole matrici e responsabilità di un piano criminale, la spaventosa evidenza degli avvenimenti è la più ineluttabile prova che la nostra vita di europei liberi non sarà più come prima.

Tutte le questioni della sicurezza, dello scontro di civiltà, dei metodi da impiegare contro la minaccia terroristica, della risposta politica e militare al terrorismo, della privacy e delle garanzie democratiche si riassumono nella cappa di paura e dolore che aleggia questa notte sulla capitale francese.

A Parigi, l’atmosfera è al tempo stesso terribile e surreale. Una metropoli assediata e deserta, pattugliata da centinaia di agenti in assetto di guerra, sconvolta da allarmi e falsi allarmi, prigioniera di un incubo di cui non erano mancate numerose avvisaglie ma di cui le proporzioni erano inimmaginabili.

I terroristi hanno colpito alla cieca, falciando cittadini inermi, ragazzi in una sala di concerto, clienti di un ristorante. Hanno sparato nella moltitudine della notte parigina, come sempre luccicante, euforica, spensierata.

Per il presidente francese è la seconda prova del fuoco, dopo l’attacco di gennaio al giornale satirico Charlie Hebdo, che aveva messo a nudo la gravità della minaccia terroristica e le falle dei servizi di sicurezza. Adesso è allarme rosso. Le misure di emergenza si annunciano eccezionali, come dovrà essere eccezionale la mobilitazione. Ci vorrà anche molto sangue freddo, in un Paese percorso da fremiti di razzismo, alle prese con drammatici problemi sociali d’integrazione e d’immigrazione, continuamente minacciato da un’infiltrazione costante di fanatici ed estremisti islamici e che forniscono combattenti nelle file dell’Isis.

Parigi brucia, come nei giorni terribili dell’occupazione tedesca. Parigi brucia come negli anni della guerra d’Algeria e degli attentati a de Gaulle. Parigi brucia come New York. Questa notte, è un luogo dell’umanità assediata dalla barbarie.

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