Fonte: La Stampa
Nuove dichiarazioni forti da Vienna, il viceministro italiano Giro: “Non si può continuamente mettere in crisi rapporti tra Stati per polemiche elettorali interne”
Ennesima fiammata al Brennero dove per la terza volta in poche settimane l’Austria minaccia di chiudere le frontiere. Il ministro dell’Interno Wolfgang Sobotka ha dichiarato al giornale tedesco Bild: «Se il numero di migranti illegali verso l’Austria aumenta ancora, chiudiamo il confine con il Brennero. Nel giro di 24 ore possiamo chiudere la frontiera e realizzare controlli severi con i nostri soldati».
Le dichiarazioni arrivano in piena campagna elettorale (si vota il 15 ottobre) e già nei giorni scorsi molti esponenti governativi avevano minacciato la chiusura del confine con militari e carri armati salvo venire smentiti, quanto a un aumento di ingressi illegali, dagli stessi amministratori dei paesi al confine con l’Italia. Negli ultimi giorni, tuttavia, un articolo pubblicato dal Times ipotizzava un piano italiano per la concessione da parte dell’Italia di 200mila visti temporanei per l’Europa come strumento di pressione nei confronti degli altri Stati dell’unione. E questo ha riacceso la polemica.
Anche per questo, dopo l’intervista a Sobotka, è intervenuto il viceministro degli esteri italiano Mario Giro che ha definito all’Ansa «surreali» le minacce austriache: «L’Italia non ha nessuna intenzione di compiere mosse unilaterali sulla crisi dei migranti, ma Vienna deve abbassare i toni». Giro ha fatto presente che, come più volte dichiarato dagli stessi austriaci, non c’è stato alcun aumento dei migranti. «Fino a quando durerà questa campagna elettorale austriaca? – si è chiesto il viceministro italiano – Il ministro degli Esteri Sebastian Kurz dovrebbe sapere che non si può continuamente mettere in crisi i rapporti tra gli Stati per polemiche elettorali. Ci siamo già chiariti con l’Austria, non c’è alcun aumento del numero dei migranti che transitano attraverso il Brennero e quindi non sono necessarie queste gesticolazioni solo a fini interni».