22 Novembre 2024

Nel corso della riunione hanno partecipato il presidente del Consiglio Meloni e i vice presidenti Tajani e Salvini

«Grande sintonia, in linea con gli impegni assunti con gli italiani e definiti nel programma di coalizione, nella riunione a Palazzo Chigi sulle riforme. Nel corso della riunione – alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio Meloni, i vice presidenti Tajani e Salvini, il sottosegretario Mantovano e i ministri Calderoli, Casellati, Fitto e Lollobrigida – si è definito il percorso tecnico e politico per arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione preliminare del disegno di legge sull’autonomia differenziata». Così si legge in una nota di Palazzo Chigi dopo la riunione sulle riforme.

Cronoprogramma per Roma Capitale e presidenzialismo
Non solo. Al tavolo sulle riforme «si è stabilito di definire il cronoprogramma sullo status di Roma Capitale e sulla riforma in senso presidenziale dello Stato». Archiviata la sua prima legge di bilancio, il governo riprende insomma mano il dossier riforme. Giorgia Meloni ne assume la regia (collegiale), è il mantra che si ripete a Palazzo Chigi. D’ora in poi – è il messaggio implicito – niente più fughe in avanti e strappi che incombono sulle due riforme, sponsorizzate in modo diverso dagli alleati e quindi a rischio di veti incrociati e fuoco amico.

Possibile ok alla bozza Calderoli prima delle regionali del 12 febbraio
Il vertice diventa, dunque, l’occasione per ribadire che il presidenzialismo è nel programma del centrodestra tanto quanto l’autonomia, che entrambe le riforme vanno avanti (ovviamente con tempi diversi, in base alla loro diversa natura legislativa) ma serve equilibrio. In altre parole, nessuna fretta. Il riferimento implicito è alla bozza di riforma avanzata da Calderoli a fine dicembre e in attesa di approvazione dal Consiglio dei ministri. Non è un mistero che la Lega sogni un’accelerazione – proprio perché non servono i quattro step delle leggi costituzionali, necessari per il presidenzialismo – e che FdI e Forza Italia frenino. Adesso l’impegno del governo è affrontare il dossier autonomia, anche se non indica espressamente quando. Alcuni partecipanti alla riunione ammettono che lo spirito sia di collaborazione e che c’è disponibilità dalla Lega. Perciò non escludono che si possa davvero arrivare a un ok sulla ’bozza’ Calderoli prima delle elezioni del 12 febbraio, purché si raggiunga un’intesa di massima che soddisfi tutti.

Chigi: presidenzialismo in tempi più brevi possibili
Il timing per introdurre il presidenzialismo? «Tempi più brevi possibili, una volta individuato a valle delle consultazioni, dalla ministra Casellati, il metodo per realizzare una riforma necessaria per il Paese». Così, fonti di governo presenti al vertice a Palazzo Chigi, rispondono all’Adnkronos sul cronoprogramma definito per introdurre una delle riforme su cui più batte la maggioranza. Nel corso della riunione, la premier Meloni avrebbe rimarcato più volte la necessità di coinvolgere il più possibile il Parlamento- «è fondamentale» – in una riforma così impattante per il Paese, le parole attribuite alla presidente del Consiglio.

Le consultazioni della ministra Casellati
Il governo ha fatto il punto sulle riforme nel giorno in cui la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati ha chiuso le consultazioni con la maggioranza sulla riforma che potrebbe introdurre l’elezione diretta del capo dello Stato (o del premier). Casellati ha chiuso il cerchio con le forze di maggioranza, incontrando il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi. Nelle prossime ore parte il confronto con le opposizioni, e si comincia con il Terzo polo di Carlo Calenda

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