22 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera


La transizione digitale e il fintech crescono inarrestabili anche in Italia. Secondo il nuovo Rapporto sulla finanza sostenibile della Fondazione per la Sussidiarietà, in dieci anni nel nostro Paese sono spariti quasi 10.000 sportelli bancari: da 34.036 a inizio 2010 a 24.312 all’inizio del 2020, circa il 30% in meno. Nonostante il calo però restiamo ancora quarti in Europa con 39 filiali ogni cento mila abitanti, rispetto alle 56 di inizio decennio, con una media europea a 22. «Il digitale, la concorrenza e la sfida della sostenibilità stanno rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti», osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione.

La situazione in Europa
In Europa l’indice filiali bancarie ogni 100.000 abitanti vede spiccare per efficienza Finlandia (5), Olanda (9), Germania (11) e Austria (12). In coda Portogallo (38), Italia (39), Spagna (50) e Bulgaria (60). Un caso a sé il Lussemburgo, (65) legato alla storica vocazione finanziaria del Granducato. Gli sportelli tricolore sono circa il 15% del totale del Vecchio Continente.
Negli ultimi cinque anni le reti bancarie continentali hanno subito un taglio di circa un terzo, mentre in Italia è stata di un quinto. Osservando la situazione territoriale nella Penisola, il Sud segue di più la media europea rispetto al Nord. Le agenzie ogni 100.000 abitanti sono 20 in Calabria, 22 in Campania e 25 in Sicilia. Valori elevati, invece, in Trentino Alto Adige (70), Valle d’Aosta (63) ed Emilia Romagna (56).
La classifica per province vede in cima Reggio Calabria, Vibo Valentia e Caserta, con 17 filiali ogni centomila abitanti. In coda Trento (76), Cuneo (72) e Sondrio (71). Fra i grandi capoluoghi, Milano (41) e Roma (35) sono vicine alla media nazionale. Napoli (20) svetta per efficienza. Bologna (58) è indietro.

Verso una maggiore efficienza
«In Italia le banche hanno storicamente privilegiato le aree più sviluppate, con maggiore presenza di imprese e clienti ad alto reddito. Nei prossimi anni le reti saranno ottimizzate, avvicinandoci agli standard europei», prevede Luca Erzegovesi, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Trento, uno dei curatori del Rapporto.
Tre quarti degli sportelli (18.393) appartengono a banche costituite come società per azioni. Seguono le banche di credito cooperativo con circa il 17% (4.236) e le banche popolari con il 6% (1.548). Infine ci sono 135 filiali di banche estere.

Fronte digitale
Un altro fenomeno esaminato dalla Fondazione per la Sussidiarietà è la diffusione dell’home banking. In dieci anni, dal 2010 al 2020, in Italia i clienti che utilizzano Internet per operare sul proprio conto sono raddoppiati, passando dal 18% al 35%. La penisola resta però ancora molto lontana dalla media continentale del 58%.
L’home banking è molto diffuso nelle maggiori economie come Spagna (62%), Germania (65%), Francia (66%) e Gran Bretagna (77%).
Prosegue, intanto, il processo di concentrazione nel settore bancario. A fine 2019 i primi cinque istituti di credito in Italia rappresentavano il 47% delle attività totali. Uno scenario simile si riscontra in Francia (49%), mentre è inferiore in Germania (31%). Più concentrato il mercato spagnolo (67%).

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