Fonte: La Stampa
di Paolo Berizzi
Una rete metallica lunga 250 metri, allungabile fino a 370, che “taglia”, in perpendicolare, la carreggiata dell’A22, a est, e quella della strada statale a ovest. L’avvio dei controlli da fine maggio. Le autorità austriache chiedono di effettuare controlli sul territorio italiano. Alfano: “Comportamenti insensati”. Boschi: “Non consentiremo controlli sul nostro territorio”. Boldrini: “Intervenga Bruxelles”. Vienna inasprisce le norme anti-immigrati
“L’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”. Lo scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua newsletter Enews nel giorno in cui l’Austria ha illustrato nel dettaglio i controlli al confine con il Brennero, controlli che dovrebbero prendere il via alla fine di maggio e che il leader della destra trionfatore del primo turno delle presidenziali ha definito “inevitabili”. “Confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi. E che l’Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse. Mentre il ministro delle Riforme Boschi avverte: “Il Governo non consentirà all’Austria di fare controlli sul territorio italiano. Noi possiamo – e lo faremo – sollevare in sede europea la violazione”.
“Nei primi quattro mesi dell’anno il numero dei migranti arrivato in Italia è inferiore a quello del 2014 e sostanzialmente uguale a quello del 2015”, ha aggiunto Renzi: “Si tratta di uno sforzo impegnativo per il nostro Paese, che continua a cercare di salvare vite umane in mare, ma con numeri che sono più bassi di quelli che vengono riportati dagli allarmi internazionali. Tutto ciò conferma – ove ce ne fosse il bisogno – che l’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”, ha spiegato ancora il presidente del consiglio.
“Il nostro compito è convincere i nostri partner austriaci dell’insensatezza dei loro comportamenti”, ha aggiunto il ministro dell’Interno Angelino Alfano confermando che domani alle 16 a Roma incontrerà il suo omologo austriaco Wolfgang Sobotka. Per le 17 è prevista una conferenza stampa di Sobotka all’ambasciata austriaca.
Preoccupato anche il commento del presidente della Camera Laura Boldrini: “Non è la strada giusta, perché divide. E’ la resa dell’Unione europea, vuol dire alzare bandiera bianca e mi auguro che le autorità austriache ci ripensino – ha detto da Montecitorio la terza carica dello Stato che ha poi lanciato un appello alla Ue: “Mi auguro che l’Unione europea metta all’ordine del giorno la questione e si trovino dei meccanismi per far rispettare ai paesi membri gli impegni”. Secondo il commissario europeo per la migrazione, Dimitris Avramopoulos “quello che sta avvenendo tra Austria e Italia deve essere spiegato e chiarito da Vienna”. Avramopulos ha detto di capire che “i Paesi hanno difficoltà e subiscono pressioni ma ciò che ci preoccupa è che si mette in discussione Schengen sulla libera circolazione dei cittadini”, ha concluso.
E durante un vertice al Brennero tra i rappresentanti delle forze dell’ordine di Italia, Austria e Germania per discutere gli ormai imminenti controlli di frontiera, le autorità di Vienna hanno fatto sapere che chiederanno di poter effettuare controlli sui treni e sulla strada già sul territorio italiano. Ma intanto da Vienna arriva la notizia che il Parlamento austriaco, dove hanno ancora la maggioranza i socialisti del premier Werner Feymann, per tentare di arginare la crescita dell’estrema destra xenofoba dell’Fpoe (il cui candidato Norbert Hofer è giunto primo alle presidenziali di domenica scorsa) ha approvato con 98 voti a favore e 67 contrari una controversa legge “blocca-profughi”. In base al nuovo provvedimento il governo può dichiarare “lo stato d’emergenza” se il numero dei migranti dovesse improvvisamente aumentare, consentendo di respingere la maggioranza dei richiedenti asilo direttamente al confine, inclusi quelli provenienti da Paesi in guerra come la Siria.
Ma come sarà la barriera anti-profughi? E come funzionerà? Immaginate una cosa a metà tra un filtro e un imbuto rovesciato. Mobile. Da aprire e chiudere a seconda della necessità e del momento. Una rete metallica lunga 250 metri – allungabile fino a 370 – che si sviluppa in larghezza e “taglia”, in perpendicolare, la carreggiata dell’autostrada A22, a est, e quella della strada statale del Brennero, a ovest. Due lingue di asfalto che corrono parallele, separate dalla ferrovia che passa in mezzo.
La barriera voluta da Vienna per proteggere il confine del Brennero dal flusso di migranti provenienti dall’Italia è stata presentata ufficialmente alle 13 al valico. Ma già in precedenza erano filtrati i primi particolari. Coerentemente con il lavoro che, tra annunci roboanti e comunicati propagandistici diffusi dal governo centrale, squadre di operai della Asfinag, la società autostradale tirolese, sta comunque portando avanti da due settimane, il “management di controllo” di confine, da oggi, avrà una forma e una “sostanza”. I piani della polizia e dell’assessorato alla viabilità del Tirolo – ai quali Vienna, in barba a Schengen, ha affidato la realizzazione e la gestione della barriera con il ripristino dei controlli frontalieri – prevedono un sistema “leggero”. Regolabile in base alla situazione. Dei flussi in entrata, prima di tutto.
Pochi metri dopo la frontiera con l’Italia, all’altezza dell’area di servizio autostradale Rosenberger, si sta procedendo da giorni a tagliare il guardrail che separa le due carreggiate dell’autostrada A22. Proprio in quel punto sorgerà la lunga barriera che servirà per controllare mezzi e persone e che arriverà, appunto, fino alla strada statale, per uno sviluppo complessivo di 250 metri. I pali che sosterranno la barriera sono accatastati in un angolo del cantiere: verranno posizionati in questi giorni nei punti di “ancoraggio” della rete metallica mobile. “La recinzione? Potrà essere allestita in poco tempo”, ha spiegato il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka, sottolineando che i controlli veri e propri – anticipati in questi giorni da verifiche a random da parte della gendarmeria austriaca – “inizieranno a partire da giugno”.
A quanto pare, lungo l’autostrada i controlli saranno effettuati subito dopo la galleria – in territorio italiano – che collega l’Italia con l’Austria. Il traffico sarà fatto rallentare fino ad una velocità massima di 30 chilometri orari e, a sua volta, incanalato su quattro corsie: due per le autovetture e moto, altrettanti per i mezzi pesanti. Eccolo, l’imbuto rovesciato. La polizia austriaca al confine controllerà le persone e, quelle ritenute “sospette”, saranno deviate nella vicina area predisposta all’identificazione riducendo in questo modo il più possibile rallentamenti alla circolazione. Secondo il capo della polizia del Tirolo, Helmut Tomac, “code saranno comunque inevitabili e in quel caso scatterà la collaborazione con la Polizia stradale italiana di Vipiteno”.
Analoga sarà la logistica sulla strada statale (un sistema simile è in atto già da parecchi mesi a Kiefersfelden, al confine tra Germania ed Austria). Il traffico automobilistico sarà convogliato su un’unica corsia. Qui verrà ripristinato il vecchio check point di frontiera all’altezza della rotonda dove sorge il “vecchio fungo”, come lo chiamano i brennesi. E’ l’edificio basso che un tempo, prima di Schengen, ospitava la frontiera del valico.
Helmut Tomac ha spiegato che verranno fatti controlli anche sui treni e ha aggiunto: “L’esito dell’incontro tra le tre polizie – austriaca, tedesca e italiana – non è tale da farci rinunciare alle recinzioni”. anzi, ha aggiunto, “potremmo costruire 370 metri di rete e recinzioni per evitare arrivi illegali” ma saranno allestiti solo se necessario in caso di massiccio arrivo di migranti”, ha detto Tomac. La struttura portante, ha spiegato, sarà allestita prossimamente ma la rete vera e propria sarà “attaccata” solo in caso di bisogno. “L’Austria non intende isolarsi ma incanalare gli eventuali flussi di migranti”. Tomac si è detto fiducioso che la rete possa essere evitata.
Inoltre, ha spiegato ancora il numero uno della polizia tirolese, “i richiedenti asilo saranno immediatamente portati in centri ad Innsbruck e dintorni, mentre quelli non aventi diritto saranno riconsegnati all’Italia che dovrà farsi carico della loro assistenza”. Tomac ha ricordato che l’Austria ha introdotto per il 2016 un tetto di 37.500 richiedenti asilo. Al Brennero, ha detto, i migranti saranno immediatamente identificati e registrati. A questo scopo nelle prossime settimane saranno allestiti container a due piani.
I controlli saranno allargati: le autorità austriache chiederanno di poter effettuare verifiche sui treni e sulla strada già sul territorio italiano nel tratto tra Fortezza e Brennero: “L’allestimento di una rete sul confine italo-austriaco al Brennero dipende dall’Italia”, ha aggiunto Tomac. “In vista dell’imminente incontro dei ministri Sobotka e Alfano a Roma sono stati rinviati i lavori di allestimento”, ha detto, sottolineando che saranno in servizio 250 poliziotti austriaci. “In caso di necessità – ha aggiunto Tomac – saranno inviati al Brennero anche soldati, ma la decisione spetterà al ministero della Difesa”.
I treni, secondo le autorità austriache, avranno uno uno stop forzato a Steinach, subito dopo il confine. “Controlleremo tutti i passeggeri su tutti i treni se l’Italia non dovesse consentire ai poliziotti austriaci di iniziare i controlli già da Fortezza. La fermata a Steinach con relativi ritardi saranno inevitabili”, ha aggiunto Tomac precisando che il nodo dei controlli di agenti austriaci su territorio italiano non è stato ancora sciolto. Anche il vertice oggi con rappresentanti della questura di Bolzano e con il ministero degli interni non ha portato ad un accordo, ha aggiunto.
E l’ufficio studi della Cgia lancia un allarme: degli 89 milioni di tonnellate di merci che complessivamente transitano ogni anno lungo i nostri confini alpini su Tir, 29 sono “assorbiti” dal valico del Brennero. Se poi aggiungiamo anche gli 11,7 milioni di tonnellate di merci che viaggiano su ferrovia, la dimensione complessiva delle merci in transito sul Brennero supera i 40 milioni di tonnellate all’anno. E’ evidente che la decisione di ripristinare i controlli al Brennero colpirà soprattutto l’autotrasporto con ricadute su tutto il sistema produttivo, soprattutto quello legato alle esportazioni.
Ennesimo giro di vite dell’Austria sui profughi. Il Parlamento austriaco, dove hanno ancora la maggioranza i socialisti del premier Werner Feymann, per tentare di arginare la crescita dell’estrema destra xenofoba dell’Fpoe (il cui candidato Norbert Hofer è giunto primo alle presidenziali di domenica scorsa) ha approvato con 98 voti a favore e 67 contrari una controversa legge “blocca-profughi”.
In base al nuovo provvedimento il governo può dichiarare “lo stato d’emergenza” se il numero dei migranti dovesse improvvisamente aumentare, consentendo di respingere la maggioranza dei richiedenti asilo direttamente al confine, inclusi quelli provenienti da Paesi in guerra come la Siria.