23 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Tonia Mastrobuoni

Proiezioni alla chiusura delle urne per le elezioni statali nel grande Land, da sempre governato dai cristianosociali che per la prima volta perdono la maggioranza. Un segnale per la coalizione nazionale guidata da Merkel

È ufficiale: se le prime proiezioni saranno confermate, la CSU avrà perso la maggioranza e dovrà rinunciare per la seconda volta nella storia del dopoguerra al governo monocolore in Baviera. Secondo i primi dati raggiunge il 37,4% e perde oltre dodici punti rispetto a 4 anni fa. Molti pronostici parlano dunque di una cosiddetta “coalizione bavarese”: se i Freieheitlichen Waehler, il partito conservatore locale, dovesse essere confermato all’11,5%, la Csu cercherà un’alleanza con loro. Se non bastassero i seggi, eventualmente con la stampella dei liberali della Fdp, che nelle prime proiezioni raggiungono il 5%. Con la “coalizione bavarese”, l’attuale governatore della Baviera, Markus Soeder (Csu) spera di salvare la sua poltrona. Poco fa ha parlato di una “sconfitta” ma ha detto che la Csu ha comunque “una responsabilità di governo”.
Ma la vera star della giornata sono i Verdi, che raggiungono un risultato storico: il 17,7%: alle ultime elezioni avevano raggiunto l’8,5%. L’Afd arriva all’10,2% e si assicura l’ingresso nel parlamentino regionale. Bruciante, invece, la sconfitta della Spd che dimezza letteralmente i voti: dal 20,6% crollano al 9,6 rispetto al 2013.

Il test cruciale per la coalizione Cdu/Csu
Volker Bouffier, governatore cristianodemocratico dell’Assia e fedelissimo di Angela Merkel, lo ha detto a chiare lettere in un’intervista apparsa stamane sulla Welt: “la Csu non ha aiutato molto la reputazione dell’alleanza Cdu/Csu”. La Baviera, per molte ragioni, potrebbe essere un’elezione cruciale. Per i destini della regione più ricca della Germania, ma anche per quella del governo di Angela Merkel. Soprattutto, per la seconda volta nella storia, la Csu ha perso la maggioranza assoluta dei voti. Proprio a causa di quel Horst Seehofer che era riuscito a riconquistarla nella scorsa legislatura. Molti imputano al ministro dell’Interno ed ex governatore del Land il pessimo risultato della Csu, a causa di una politica aggressiva sui profughi che avrebbe regalato una valanga di voti all’Afd e spaventato molti elettori che potrebbero preferire oggi ai cristianosociali un partito conservatore come i Freien Waehler che non ha mai trasformato la questione migratoria in un’ossessione.
Uno che ha sempre cercato di scaricare le colpe della debacle della Csu su di Seehofer è stato, fino a una settimana fa, il governatore della Baviera, Markus Soeder, suo storico rivale. Ma secondo Bild i due avrebbero deciso un patto di ferro per rimanere aggrappati alle loro poltrone. Un patto che potrebbe subire tuttavia l’assalto del capogruppo del PPE, Manfred Weber. L’esponente dell’ala moderata del partito potrebbe porre la questione della leadership del partito sin da domattina.
Secondo qualcuno anche il successo dei Verdi sarebbe imputabile, in parte, ad elettori inorriditi dalle parole d’ordine di Seehofer e del governatore della Baviera Markus Soeder contro i profughi. Anche se una parte consistente del voto ambientalista potrebbe arrivare dalla Spd, che oggi rischia un’altra, storica sconfitta.

Le ipotesi di governo
Tra le possibili coalizioni, a Monaco si parla soprattutto di Csu/Freie Waehler/Fdp, un’alleanza tra le due forze conservatrici conservatori e la Fdp. Le differenze tra i due partiti sono minime, e le possibilità di accordarsi su temi centrali sarebbero maggiori. Soprattutto, è una combinazione che garantirebbe a Soeder la sopravvivenza alla guida della Baviera. Ma l’ipotesi di cui sono maggiormente innamorati i politologi di mezza Germania è quella tra Csu e Verdi.
In altre regioni e città è caduto da tempo il tabù dell’alleanza tra conservatori e ambientalisti – si pensi all'”Autoland”, Baden-Wuerttenberg, sede di Daimler e Porsche e cuore dell’industria automobilistica tedesca, dove un governatore verde, Kretschmer, governa da un paio di anni con la Cdu. Anche se in Baviera ci sono ancora molte resistenze (il capogruppo Thomas Kreutzer continua ad escludere un’alleanza del genere), la Csu si è già seduta al tavolo con gli ambientalisti, per provare un’intesa. A Berlino, durante i negoziati per il Merkel IV con la coalizione Giamaica, lo scorso inverno (fallita per il no dei Liberali e non per screzi tra Csu e Verdi). In ogni caso, se in Baviera dovesse emergere un’alleanza tra cristianosociali e il partito della giovane e carismatica Katharina Schulze, sarebbe il segnale definitivo che i Verdi hanno raggiunto il centro dello spettro politico.

Il vento su Berlino
Quanto ai riflessi su Berlino del voto in Baviera: stamane non è un caso che sia venuto allo scoperto anche Volker Bouffier: a Berlino quasi nessuno pensa ormai che un disastro della Csu in Baviera possa compromettere seriamente la cancelliera. Forse Seehofer sarà sacrificato per consentire alla Csu di scaricare le colpe su qualcuno (così come non è affatto scontata la rielezione di Soeder).
Ma se invece dovesse cadere il governatore dell’Assia, alle elezioni che si svolgeranno tra due settimane nel Land di Wiesbaden e Francoforte, Merkel potrebbe finire nella bufera, al congresso della Cdu di dicembre. E la cancelliera, che ha detto di non voler separare il ruolo di capa del governo da quella di presidente della Cdu, potrebbe essere invece costretta a rinunciare alla poltrona di numero uno del partito.

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