ECONOMIA
Fonte: La StampaIl presidente: in arrivo due nuove iniezioni di liquidità per sbloccare il credito, se necessario siamo pronti a decidere «velocemente» un ulteriore allentamento. Tagliate le stime di crescita dell’Ue. Bene Piazza Affari, lo spread si raffredda
Il costo del denaro ritocca il suo minimo storico, con la Bce che taglia il tasso di riferimento allo 0,15%. Va sotto zero, andando per la prima volta in negativo, -0,10%, il tasso sui depositi. Arrivano nuove aste di liquidità a lungo termine, la prima a settembre e la seconda a dicembre, e l’annuncio di misure preparatorie per acquistare gli Abs, i titoli garantiti a sostegno delle Pmi. E, rilancia il presidente Mario Draghi, se serve «non finisce qui».
L’Eurotower, come atteso, mette in campo buona parte dell’arsenale a disposizione, con un pacchetto di interventi che hanno l’obiettivo dichiarato di risollevare l’inflazione, verso il target del 2%, e di asscurare credito all’economia reale. La Bce, è la sintesi del Financial Times, si spinge dove nessuna altra grande banca centrale si è finora spinta. «Sui tassi abbiamo raggiunto il livello più basso ma non sono esclusi aggiustamenti tecnici», spiega Draghi, aggiungendo: «dal punto di vista pratico, abbiamo toccato il fondo». Il Consiglio della Bce, questa volta, «è stato unanime». Sia nella decisione principale, l’ulteriore taglio del costo del denaro, sia rispetto all’ipotesi di utilizzare ulteriori misure non convenzionali nel caso in cui l’inflazione dovesse restare troppo bassa a lungo. La banca centrale conferma quindi la sua “forward guidance” sui tassi che, spiega Draghi, «rimarranno ai livelli attuali per un periodo prolungato di tempo» con un occhio alle prospettive di inflazione. Questo, considerando che le stime sull’inflazione sono state riviste al ribasso: sono allo 0,7% per il 2014, all’1,1% per il 2015 e all’1,4% per il 2016.
«Questa previsione sui tassi, spiega, «è rafforzata dalle scelte che abbiamo fatto oggi». Scelte che, deve essere chiaro, non penalizzano cittadini e famiglie. «Abbiamo abbassato i tassi alle banche ma non ai risparmiatori: è sbagliato dire che stiamo espropriando i risparmiatori», scandisce Draghi. Indicazioni chiare arrivano anche sugli acquisti dei titoli. «Vogliamo eliminare pregiudizi sugli Abs, purché questi prodotti siano semplici, reali e trasparenti», fa notare il presidente della Bce. Intanto, l’Eurotower rivede le proprie proiezioni macroeconomiche per il prossimo triennio. La crescita 2014 dell’Eurozona è corretta al ribasso all’1% mentre quella per il prossimo anno rialzata all’1,7%. Per il 2016, gli analisti dell’Eurotower prevedono una crescita dell’1,8%. La ripresa, sintetizza Draghi, «resta moderata» e i rischi sulla crescita «restano al ribasso». A pesare può essere, soprattutto, «una domanda interna più debole del previsto». In questo scenario, deve restare fermo l’impegno dei governi nazionali. Sulle riforme strutturali «sono stati fatti importanti passi per incrementare la competitività» ma «il progresso non è uniforme» ed è «lontano dall’essere completato».
Dunque, le decisioni della Bce, da una parte, e le parole di Draghi, dall’altra. La strategia di comunicazione, rivolta a toccare la sensibilità dei mercati, si conferma una componente essenziale dell’azione dell’Eurotower. E il messaggio chiave di oggi, «non finisce qui», riporta in primo piano quel «siamo pronti a fare tutto il necessario» pronunciato in quello che è già passato alla storia come il discorso di Londra. Era il 26 luglio 2012 quando il presidente della Bce scandiva le parole giuste per convincere i mercati: «l’euro è irreversibile e la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica». Allora, si ipotizzava ancora l’uscita dall’Euro della Grecia e lo spread italiano viaggiava sopra quota 500 punti. E quelle parole riuscirono a fermare la speculazione. Oggi, di fronte a un nuovo passaggio delicato, con i mercati in attesa di indicazioni che andassero oltre la decisione di tagliare ancora il costo del denaro, la stessa fermezza: «gli interventi non finiscono qui».
Draghi è categorico nel riaffermare la determinazione della banca centrale ad agire per allontanare i rischi di ripresa debole e bassa inflazione. La Bce, assicura, agirà ancora «se servirà, e sempre nell’ambito del mandato». Altre parole, vista la reazione immediata dei mercati, che sembrano destinate a pesare. Piazza Affari chiude in rialzo (+1,52%), maglia rosa in Europa, e lo spread fra Btp e Bund termina la giornata in calo a 153 punti.