20 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

merkel

di Danilo Taino

Il ruolo della Germania cambierà, ma i Paesi europei non accetteranno una sua leadership, se non su scelte concrete

Mercoledì, Angela Merkel volerà a Biškek, in Kirghizistan, per colloqui bilaterali. Da lì, venerdì partirà per Ulan Bator, Mongolia, dove parteciperà alla due giorni dell’Asem, l’Asia-Europe Meeting. Crisi in Europa? Quale crisi? La cancelliera tedesca ha fatto sapere che, sì, il dopo Brexit è un passaggio delicato, per il Vecchio Continente: mercati, banche, rischi di effetto domino, nuovi equilibri nella Ue. Ma non è il caso di farsi prendere dalla fretta, che fa danni, o di correre dietro a visioni pericolose. Il solito «Metodo Merkel», si può pensare: un calcio alla lattina giù per la discesa, poi si vedrà. Mah: questa volta, probabilmente, è diverso.
L’opinione prevalente nel governo di Berlino è che Londra, Bruxelles e le 27 capitali dell’Unione Europea abbiano bisogno di tempo per sedimentare lo choc della Brexit. Che è stato uno choc anche in Germania ma che, in fondo, può essere gestito. L’ipotesi che altri Paesi seguano l’esempio britannico è considerata poco probabile, a Berlino, se gli europei faranno alcune scelte giuste in ottobre su economia, disoccupazione, rifugiati, sicurezza, giovani. Lo stesso vale per le banche europee e italiane: nessun piano faraonico che rompa le regole ma invece interventi nei casi specifici, Monte dei Paschi per dire. E così via: visionari dall’oculista, come si usa dire in Germania, e pragmatismo.
È che, subito dopo il referendum britannico, Merkel, Wolfgang Schäuble e la maggioranza del governo tedesco hanno realizzato che, senza il Regno Unito, il ruolo di Berlino in Europa sarà per forza di cose ancora più rilevante che in passato (a cominciare dalla Nato). E che questa leadership non sarà accettata dai partner se non su scelte concrete. Grandi idee o l’ambizione di cambiare i trattati della Ue sono viste come ipotesi che ora non possono prendere il volo. Quindi, dare l’impressione che, nonostante la Brexit, nella politica europea non stia succedendo niente. Messaggi dalla Mongolia.

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