19 Settembre 2024
berlusconi famiglia (1)

berlusconi famiglia (1)

L’assetto di Fininvest e il ruolo di Marina e Pier Silvio. Barbara, Luigi ed Eleonora potrebbero ricevere come «compensazione» altri beni dal patrimonio del padre. Marta Fascina potrà restare ad Arcore

È una lunga dirittura d’arrivo. Ma da quel poco che trapela non ci sarebbero conflitti né tensioni ad accompagnare l’attesa della famiglia Berlusconi per l’apertura del testamento del fondatore di Fininvest e Forza Italia. Comunque sarebbe solo questione di giorni. Difficile immaginare che il Cavaliere nelle sue ultime volontà possa aver stravolto l’equilibrio virtuoso, societario e di governance, su cui poggia le fondamenta un gruppo che negli ultimi 5 anni (in attesa dei risultati del 2022) gli aveva dato 312 milioni di dividendi. Chi lo conosce bene, scommette sulla linea della continuità per Fininvest. E anche della riconoscenza e dell’affetto per Marta Fascina alla quale l’ex premier potrebbe aver riservato l’usufrutto di una parte della villa di Arcore oltre che un’ingente somma di denaro.
Ma è sul futuro delle aziende che si concentrano attese e preoccupazioni, anche perché Fininvest ha partecipazioni rilevanti (Banca Mediolanum) e di controllo (Mfe-Mediaset, Mondadori) in società quotate in Borsa. In sostanza Berlusconi — a dar retta ad alcune ricostruzioni — avrebbe disegnato l’assetto del gruppo in modo tale che Marina e Pier Silvio possano mantenere la gestione di Mondadori e Mfe-Mediaset oltre che una «presa» operativa sulla capogruppo Fininvest. Per gli altri tre figli, Barbara, Luigi ed Eleonora, sarebbe riconfermato il ruolo di azionisti attivi, anche nelle scelte strategiche di competenza del consiglio di amministrazione.
La continuità si innesterebbe, tuttavia, in una Fininvest che come struttura azionaria cambia radicalmente perché non ci sarà più un azionista con la maggioranza assoluta (61%). Con la quota legittima dell’eredità i tre figli più giovani potranno arrivare al 46% circa mentre Marina e Pier Silvio al 32% complessivo. «Balla», dunque, il 20% circa che era la dote (un terzo del patrimonio) a disposizione di Silvio. Lo era perché nel testamento c’è scritto, presumibilmente, come sarà collocata. È una quota sufficiente per stravolgere gli equilibri in Fininvest. Ma anche per dettare la linea della continuità, se davvero questa è stata l’ultima volontà del Cavaliere. In che modo? Per esempio — ma è solo un’ipotesi — permettendo a Marina e Pier Silvio di avvicinarsi alla quota degli altri tre fratelli in modo da realizzare un maggior equilibrio senza maggioranze assolute.
Resterebbe fuori una quota di garanzia che potrebbe essere stata assegnata a fiduciari o trust. Barbara, Luigi ed Eleonora a quel punto potrebbero ricevere come «compensazione» altri beni dal patrimonio del padre che secondo un calcolo approssimativo raggiunge almeno i 4 miliardi. La componente principale è il valore delle partecipazioni nelle tre aziende quotate. Il portafoglio immobiliare può essere calcolato, sempre a spanne, intorno ai 6-700 milioni. Ci sono alcuni immobili frequentati dalla famiglia, come Villa Certosa in Sardegna, e altri invece che potrebbero andare subito sul mercato, come Villa La Lampara di Cannes. Il 29 giugno i 5 fratelli si troveranno tutti insieme a votare l’ultimo bilancio Fininvest dell’era Silvio Berlusconi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *