Fonte: Corriere della Sera
di Franco Venturini
Con l’Iran si tratta per tornare all’accordo sul nucleare concluso nel 2015, ma a Teheran il 18 giugno si vota. Entro l’11 settembre è previsto il ritiro dall’Afghanistan.E a giugno dovrebbe esserci l’incontro tra i due leader
Il mondo non sarà «sconvolto» come nei dieci giorni della Rivoluzione d’Ottobre raccontati da John Reed, ma è certo che i prossimi due mesi hanno le carte in regola per cambiare gli equilibri internazionali. In Iran, Biden vuole tornare all’accordo sul nucleare concluso nel 2015. Lo vogliono anche le fazioni più moderate di Teheran, e trattative indirette sono riprese ieri a Vienna. Ma il 18 Giugno in Iran si vota. Se non si farà in fretta le asprezze della campagna elettorale prenderanno il sopravvento, e in estate potremmo trovarci con i Pasdaran al potere.
Afghanistan. Joe Biden ha deciso il ritiro USA e NATO (800 italiani compresi) entro l’11 Settembre. A meno che si voglia far passare la guerra più lunga per una vittoria, cosa assai ardua, far coincidere l’anniversario delle Torri con il «tutti a casa» militare pare un’idea discutibile, che potrebbe diventare un boomerang il giorno in cui i Talebani entrassero a Kabul con le armi in pugno. Decisivo è capire se i Talebani sapranno aspettare e troveranno un accordo transitorio con il governo di Kabul, oppure se combatteranno. L’accordo politico doveva essere celebrato a Istanbul il 22 Aprile, ma c’è stato un rinvio a metà Maggio e molti afghani, soprattutto le donne, vivono ansie terribili.
Vertice Biden-Putin. Se ci sarà (il Cremlino parla di Giugno) se ne saprà di più sulla «linea rossa» che Putin ha invitato l’Occidente a non superare (l’ingresso dell’Ucraina nella NATO? ). Ma Biden di linee rosse ne ha tracciate prima di lui, castigando la Russia per le interferenze elettorali e le violazioni dei diritti umani. I due non si piaceranno, come accadeva con Trump. Ma la svolta sarebbe grande se soltanto si parlassero, dopo insulti e polemiche. Biden sarà a Londra il 12-13 Giugno, a Bruxelles il 14. Il rapporto transatlantico è rinato, ma su parecchi fronti gli interessi USA e quelli europei non sono più gli stessi. Il chiarimento è benvenuto. E per due mesi converrà avere occhi non soltanto per il Covid.