21 Novembre 2024

Bologna, l’incidente all’impianto Enel Green Power di Bargi. Il bilancio di tre morti, quattro dispersi e cinque feriti. Mattarella: sia fatta piena luce

Due dei feriti non gravi si sono fatti velocemente medicare, ma fino a tarda sera erano ancora oltre i cancelli della centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi, sul lago di Suviana. Attendono con angoscia, ma vogliono anche dare una mano ai soccorritori che stanno cercando i loro compagni ancora intrappolati quaranta metri sotto il livello del lago. Sono i testimoni oculari dell’inferno di acqua e fuoco scoppiato ieri tra l’ottavo e il nono piano sotto terra, probabilmente per lo scoppio di una turbina.«Ho sentito uno strano rumore provenire dalla turbina, poi è stato il buio», avrebbe raccontato proprio uno dei due feriti. Il bilancio, provvisorio, è già pesante: tre morti accertati e cinque feriti ricoverati in diversi ospedali di Emilia e Toscana. Ma nella pancia della centrale ci sono ancora altri quattro operai dispersi che si sta tentando di salvare, aggrappandosi all’esile speranza che siano riusciti a trovare un anfratto dove ripararsi.
La dinamica intorno alle 14,3o c’è stata una violenta esplosione all’ottavo piano sotto terra della centrale. Il boato è stato avvertito anche a distanza, mentre una nuvola di fumo si è alzata in cielo. «Ho sentito nettamente il botto e poi ho visto la colonna fi fumo, anche l’aria si è fatta irrespirabile. — racconta Simone Cappi titolare del ristorante a 300 metri da luogo dell’incidente —. Li conosco tutti quelli che lavorano nella centra, vengono sempre qui da me. Anche oggi (ieri, ndr) sono venuti, prima che succedesse il finimondo».
Qualche ora dopo, mentre sul posto arrivavano decine di ambulanze e mezzi delle forze dell’ordine sono state le state le parole di uno dei primi soccorritori, forse un Vigile del Fuoco, a dare la dimensione della tragedia.
«Ragazzi è un disastro — ha raccontato ancora con fiatone—. C’è stata l’esplosione all’ottavo piano. Sono arrivato al settimo e poi non sono più riuscito ad andare giù. Sotto ci sono ancora delle persone e non si riesce ad andare. Ci sono continue esplosioni. È terribile. Impressionante. Mi tremano ancora le gambe».
A provocare l’esplosione sarebbe dunque stato lo scoppio di una turbina che doveva entrare in esercizio proprio ieri. A confermarlo nel pomeriggio è stato anche il prefetto di Bologna Attilio Visconti: «Erano in corso dei lavori di adeguamento della centrale, ma ad u tratto una un turbina è esplosa». A seguire è collassato il solaio tra ottavo e nono piano, provocato la rottura dei condotti di refrigerazione. Per questo si è allagato l’intero nono piano. Proprio qui i sommozzatori dei Vigili del Fuoco cercano i dispersi. Con un residua speranza espressa dal direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro. «Nonostante lo scoppio abbia determinato un allagamento — spiega—, potrebbero aver trovato ricovero da qualche altra parte della piastra». I vigili del fuoco hanno raggiunto il nono piano attraverso le scale, che fino ad un certo punto sono agibili. Ma debbono comunque procedere con molta cautela, con tute e bombole dell’ossigeno.
Ad eseguire i lavori nella centrale idroelettrica erano delle ditte esterne. Pare due o tre. La squadra era composta da dodici operai di ditte esterne. Due delle quali sarebbero società specializzate in questo tipo di interventi lavori, come ABB e Siemens. Tra i componenti del gruppo anche un ex dipendente di Enel Green Power che faceva da consulente per le ditte esterne incaricate di eseguire i lavori. Si trattava comunque di un intervento
programmato da un anno affidato a personale considerato esperto. In sostanza avrebbero dovuto collaudare una turbina, dopo un precedente lavoro di manutenzione. Resta da capire perché ad un certo sia esplosa.

L’inchiesta
Sarà probabilmente questo uno dei primi nodi dell’inchiesta della magistratura. Il capo della Procura Giuseppe Amato ieri è stato tra i primi a arrivare sul luogo della tragedia. «Adesso — ha detto— è il momento delle ricerche, poi sarà il momento di capire cos’è successo». Inevitabile l’apertura di un fascicolo: «In questa fase faremo un’iscrizione tecnica per eseguire gli accertamenti urgenti sulle salme e verificheremo se è necessario o no procedere alle autopsie». Sul posto anche prefetto e il sindaco di Bologna. E nel pomeriggio è arrivato anche l’amministratore delegato di Enel Green Power Salvatore Bernabei. «La società — si legge in una nota — sta collaborando con tutte le autorità ed esprime cordoglio e vicinanza al personale coinvolto e alle famiglie, che rappresentano la priorità per l’azienda». I due feriti più gravi sono stati ricoverati all’ospedale Bufalini di Cesena. Uno dei due è in prognosi riservata nel reparto grandi ustionati. Gli altri feriti sono stati ricoverati negli ospedali di Parma, Forlì e Pisa.

Mattarella
Immediata la reazione delle massime cariche dello Stato . Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è messo in contatto con il
presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Nella telefonata ha espresso «il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell`incidente». Anche la premier Giorgia Meloni ha detto di seguire «con apprensione la terribile notizia riguardante l’esplosione verificatasi nella centrale idroelettrica». «Tutta la mia vicinanza e quella del Governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti — ha aggiunto—. Un ringraziamento ai Vigili del Fuoco prontamente intervenuti, ai soccorritori e a quanti stanno lavorando in queste ore nella ricerca dei dispersi». Per il presidente della regione Bonaccini «adesso è il momento dei soccorsi poi però pretendiamo di sapere le cause, cosa è successo: davvero non è tollerabile che si possa morire così sul lavoro».

La centrale di Enel Green Power di Bargi è la più grande dell’Emilia Romagna ed anche l’orgoglio di questo comprensorio sull’Appennino
Bolognese, a cavallo con la Toscana. Dopo l’incidente è stata spenta, ma non viene assicurato che non ci dovrebbero essere contraccolpi per le forniture di energia elettrica.

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