Fonte: Sole 24 Ore
di Andrea Fontana
Piazza Affari – dopo una partenza a -2%- ridimensiona subito il passivo sotto un punto percentuale all’indomani delle elezioni politiche italiane che hanno visto l’affermazione del Movimento 5 Stelle come primo partito e il primato della Lega nella coalizione di centrodestra che però potrebbe non avere i numeri per dare vita a una maggioranza di governo. Il FTSE MIBarretra di circa un punto percentuale, mentre gli altri indici azionari europei perdono in misura contenuta anche perché un supporto ai mercati finanziari è arrivato nel week end dal largo consenso dei socialdemocratici Spd alla formazione di un governo di coalizione in Germania che risolve un impasse di cinque mesi: il Dax30 cede lo 0,2%, Parigi è piatta, Madrid sale dello 0,15%, Londra in lieve calo. Sul Ftse Mib pesante la performance di Mediaset (perde il 5% in apertura) dopo il deludente risultato alle politiche del partito del suo fondatore e azionista di riferimento Silvio Berlusconi. Vendite sulle banche: pesanti Banco Bpm, -Ubi, Bper, Unicredit, Intesa Sanpaolo. Spicca invece Tenaris dopo il sesto rialzo di fila del numero delle trivelle petrolifere attive negli Usa, in base ai dati settimanali Baker Hughes. Risale Exor la peggiore venerdì.
L’euro regge il colpo dopo il voto
L’euro regge il colpo del voto italiano e torna sotto quota 1,23 e dollari (a 1,2291 in apertura da 1,2317 di venerdì). Petrolio in lieve rialzo: +0,2% Wti aprile a 61,39 dollari al barile, +0,2% il Brent aprile a 64,53 dollari al barile.
Spread in rialzo a 144 punti
Lo spread tra Btp e Bund apre in deciso rialzo a 144 punti base (131 punti base la chiusura di venerdì scorso), risentendo dell’esito del voto in Italia. Il rendimento del decennale italiano è salito al 2,02%.
Ubs, da ampia coalizione stabilità politica, ben percepita da mercati
Alla luce dei risultati, per il momento parziali, delle elezioni italiane, che hanno evidenziato una vittoria del Movimento 5 Stelle ma una situazione parlamentare in cui nessun partito o coalizione ha una maggioranza netta per governare, si va verso «lunghi negoziati, che potrebbero portare a un aumento della volatilità degli asset italiani». Secondo Ubs, «un’ampia coalizione sarebbe ben recepita dai mercati, perché si potrebbe tradurre in una stabilità politica e disciplina fiscale», mentre «ripetere le elezioni potrebbe prolungare l’incertezza e pesare sugli asset italiani e pesare sulla percezione dei mercati del rischio Italia». Secondo gli analisti, «il mercato azionario italiano non ha prezzato l’incertezza elettorale, ma gli yield attuali dei titoli di Stato suggeriscono che è stato incorporato un certo rischio politico». Per Ubs un’alleanza anti-establishment tra M5S e Lega, che insieme avrebbero la maggioranza, «sarebbe lo scenario peggiore per i mercati, ma appare improbabile a causa delle differenze tra i programmi».