22 Novembre 2024
ECONOMIA
Fonte: La Stampa

Bene le banche italiane. Wall Street parte di corsa e segna un nuovo record.

TORINO

Giornata di forti rialzi sui mercati azionari che recuperano così le perdite della vigilia. Bene Milano che segna il miglior andamento tra le piazze del Vecchio Continente con un rialzo del 2,39% a metà pomeriggio. Francoforte sale dell’1,30%, Londra è avanti di poco più di un punto percentuale.

A spingere i listini sono i positivi dati sulla crescita cinese arrivati in mattinata, che trainano soprattutto il comparto minerario, e il dissiparsi dei timori di un default di Banco Espirito Santo, che oggi sale del 13,16% sui circuiti di Lisbona dopo aver perso oltre metà della propria capitalizzazione la scorsa settimana.

In mattinata il Governatore della Banca Centrale del Portogallo, Carlo Costa, ha dichiarato che gli azionisti di Banco Espirito Santo stanno lavorando a un progetto per mettere più’ capitale nell’istituto. Parole che hanno rassicurato gli operatori.

Positive indicazioni sono arrivate anche da oltre Oltreoceano con una serie di trimestrali migliori delle attese e di operazioni societarie tra i gruppi più grandi. In primo piano BlackRock che ha visto crescere i profitti del secondo trimestre e gli asset in gestione (+19% a 4.590 miliardi di dollari) più delle attese. Il maggiore gestore di asset mondiale ha riportato utili per 808 milioni di dollari, 4,72 dollari per azione, in rialzo dai 729 milioni dell’anno scorso, 4,19 dollari per azione. Escludendo le voci straordinarie, l’utile è salito da 4,15 a 4,89 dollari. Il fatturato è salito del 12% a 2,78 miliardi di dollari.

A beneficiare dei numeri il listino di New York con l’indice Dow Jones che in apertura ha segnato un nuovo record sfondando quota 1.7121 punti. A metà pomeriggio si muove in rialzo dello 0,30%.

A Milano si mettono in luce i titoli bancari, tutti in positivo. Unicredit guadagna quasi il 2%, Intesa è vicina al 4%, MontePaschi fa +2%, Ubi +4%, Banco Popolare è in avanti di 6 punti percentuali.

Il settore non ha dunque risentito della notizia arrivata nella serata di ieri con Moody’s che ha confermato l’outlook negativo per le banche italiane a causa della bassa redditività dell’attività principale (legata ad una ripresa ancora fragile ed a una bassa domanda di credito) e del permanente deterioramento della qualità degli attivi. Secondo Moody’s, il livello di crediti problematici rimarrà alto ancora per i prossimi 12-18 mesi e quindi ulteriori accantonamenti saranno necessari. Il taglio dei costi previsto dalle banche riuscirà a compensare solo in parte la pressione sui ricavi.

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