A Piazza Affari scivola Nexi sul finale con ipotesi uscita fondi. Risultati di Google e Amd sotto le attese, prosegue la stagione delle trimestrali anche in Italia. Euro recupera, bitcoin in discesa. Spread in calo a 109 punti

Le deludenti trimestrali di alcuni colossi del tech, Google in testa, distraggono per un attimo i mercati mondiali dalla guerra sui dazi in corso, mandando in agitazione gli investitori che si interrogano sul futuro sviluppo del comparto (e di conseguenza, sugli effetti della corsa miliardaria all’intelligenza artificiale). La casa madre Alphabet ha infatti chiuso sotto le aspettative sul fronte del cloud, così come il colosso dei chip Amd che ha fornito una trimestrale poco entusiasmante. Dati macro Ue in chiaroscuro e la prudenza della Bce sull’inflazione hanno fatto il resto, portando le Borse europee a chiudere in ordine sparso una seduta dai toni nervosi.

Più nel dettaglio, i dati hanno mostrato segnali di espansione in Europa (Pmi composito salito a 50,2 a gennaio) per la prima volta da agosto, ma il Pmi servizi è sceso ai minimi da due mesi a 51,3. In un’intervista, il vicepresidente Bce Luis de Guindos ha confermato che la Bce vede avvicinarsi il livello del 2% per l’inflazione, ma ha sottolineato i grandi elementi di incertezza sui mercati. Sui dazi, de Guindos ha detto che il rischio più evidente è quello che riguarda la crescita.
Così terminano in ribasso il +1,09% di Milano, il +1,40% di Parigi e l’+0,46% di Amsterdam, mentre l’IBEX 35 +1,35% di Madrid guadagna la maglia rosa con l’expoit di Banco Santander dopo i conti. L’incertezza favorisce l’oro che aggiorna il nuovo record a 2.877 dollari l’oncia.

Wall Street chiude positiva
A Wall Street il Dow Jones ha chiuso in aumento dello 0,71% a 44.873,28 punti, il Nasdaq è avanzato dello 0,19% a 19.692,33 punti mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso dello 0,39% a 6.01,48 punti.
Sul fronte macroeconomico, l’occupazione nel settore privato statunitense ha accelerato il passo: a gennaio sono stati creati 183.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, mentre le previsioni erano per la creazione di 150.000 posti di lavoro (secondo il rapporto mensile di Adp, l’agenzia che si occupa di preparare le buste paga). Il dato di dicembre è stato rivisto da 122.000 a 176.000. Il deficit della bilancia commerciale, a dicembre, è aumentato del 24,7% rispetto al mese precedente a 98,43 miliardi di dollari, contro attese per un dato a 96,88 miliardi. Le esportazioni sono diminuite del 2,6% a 266,5 miliardi di dollari, le importazioni sono cresciute del 3,5% a 364,9 miliardi di dollari. Il Dow Jones si muove sulla parità mentre il Nasdaq resta più indietro, perdendo circa mezzo punto percentuale.
Tra i pochi titoli a salvarsi, Inwit e Tim. Fuori dal paniere principale, spinge sull’acceleratore Anima Holding +0,07% dopo la presentazione dei risultati 2024, che si è chiuso con un utile netto normalizzato a 276,5 milioni (+50%). Il titolo ha raggiunto i massimi da gennaio 2016, toccando i 7 euro nel corso della seduta e ampliando il gap con il prezzo dell’opa di Banco Bpm (6,2 euro).

Massimo storico per l’oro spot
Con la volatilità in aumento, nuovo massimo storico per l’oro con la consegna spot che ha toccato 2.877 dollari l’oncia, nel corso della giornata. Alla chiusura dei mercati europei scambia a 2.875 (+2%). I futures sull’oro statunitensi viaggiano sui massimi a circa 2897 dollari l’oncia (+0,75%).

Spread in calo a 109 punti, giù anche il rendimento
Chiusura in lieve calo per lo spread tra BTp e Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si è attestato a 109 punti, in flessione rispetto ai 110 punti della chiusura di ieri. In calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un’ultima posizione al 3,45%, in diminuzione rispetto al 3,50% della chiusura della vigilia.

Euro in recupero, scende il bitcoin
Sul valutario, euro in recupero sopra quota 1,04 sul dollaro. Inoltre, le aspettative di un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Bank of Japan (BoJ) danno linfa alla divisa nipponica, che tratta a 152,3 sul dollaro, e a 158,7 sull’euro. Bitcoin in flessione di circa mezzo punto percentuale, a 98.195 dollari. Amplia i cali, circa due punti percentuali, il petrolio con il Brent sotto i 75 dollari al barile (74,6) e il Wti a 71 dollari. Il gas sale a 53,5 euro (+2,8%).