22 Novembre 2024
Economia borsa

Economia borsa

Investitori in attesa di conoscere il destino del Governo Draghi (mercoledì), le scelte della Bce e di Gazprom (giovedì). Salgono i prezzi del gas, petrolio poco mosso. Spread in area 216 punti

La frenata di Wall Street, innescata dai piani anti recessione di Apple, porta le Borse europee a un avvio in discesa dopo due sessioni di buon recupero. I principali indici azionari sono in rosso (CAC 40 +0,92% di Parigi, DAX 40 0,73% di Francoforte, AEX +1,36% di Amsterdam, IBEX 35 +0,21% di Madrid e FTSE 100 +0,89% di Londra) e anche il FTSE MIB +1,12% di Piazza Affari è in discesa, mentre si avvicina il momento della verità per la prosecuzione o meno del Governo italiano guidato da Mario Draghi. L’attenzione degli investitori andrà anche sulle prime trimestrali dei big quotati in Europa come Novartis, che ha riportato vendite in calo dell’1% nel periodo aprile-giugno, e Volvo, che ha aumentato profitti e vendite nello stesso periodo.
Intanto i riflettori sono puntati sulla Bce che giovedì con ogni probabilità alzerà i tassi di 25 punti base, per la prima volta da oltre dieci anni, e darà indicazioni utili sulla possibilità di una nuova mini-stretta a settembre e sullo scudo anti-spread. Lo stesso giorno (o forse quello successivo) si saprà se Gazprom intende riaprire i rubinetti del gasdotto Nord Steram 1 dopo i dieci giorni di manutenzione.

Il Governo Draghi appeso a un filo
L’evoluzione della crisi di Governo è al centro dell’attenzione in Italia con le conferenze dei capigruppo di Senato e Camera che decidono sulle modalità dell’intervento del presidente del Consiglio in Parlamento mercoledì. A sostenere i mercati, lunedì e venerdì, è stata la sensazione che, per quanto complessa sia la situazione, Draghi abbia più probabilità di restare in sella che di cadere. Un po’ perché nessun partito, tranne Fratelli d’Italia che è all’opposizione, ha interesse ad andare al voto (come sostiene Algebris), un po’ perché la spaccatura dei 5 Stelle potrebbe essere sufficiente a convincere Draghi a restare con una parte del partito che continua a sostenerlo. Questa aspettativa ha tranquillizzato lunedì i mercati, che restano però esposti a ogni singola dichiarazione fino a mercoledì.

L’incognita sulle mosse della Bce
L’altro grande punto di domanda riguarda le banche centrali: la Bce si riunisce giovedì 21 e la Fed mercoledì 27. La Banca centrale europea giovedì alzerà i tassi di 25 punti base, ma a settembre sul mercato si sconta sempre meno un ulteriore rialzo. Se fino a poco tempo fa era data per sicura un’altra stretta da 25 punti base, ora tanti la mettono in dubbio. La possibile crisi del gas e la possibile turbolenza sui debiti sovrani potrebbe infatti suggerire alla Bce maggiore cautela. Anche perché sempre giovedì 21 (o il giorno dopo) si saprà se Gazprom riaprirà i rubinetti di Nord Stream 1: se non lo facesse, si avvalorerebbe la tesi di una Bce più lenta ad alzare i tassi.

Spread poco mosso in area 216 punti, rendimento al 3,33%
Andamento poco mosso per lo spread tra BTp e Bund in una giornata di acquisti sui bond dell’Eurozona e dunque con rendimenti in calo. Alla vigilia della giornata decisiva per le sorti del Governo Draghi, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato a 216 punti base, in lieve calo dai 217 punti segnati alla chiusura precedente. Scende nettamente il rendimento del BTp decennale benchmark, indicato al 3,33% dal 3,39% della vigilia.

Prezzi gas in rialzo, petrolio stabile
Tornano a salire i prezzi del gas che raggiungono i 162 euro al megawattora (+3%) per l’incertezza delle forniture russe attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Stabile sulle posizioni della vigilia il prezzo del petrolio che a Londra, nella consegna settembre del Brent, è trattato a 106 dollari al barile mentre il Wti agosto scambia a 102,28 dollari al barile. Il cambio tra euro e dollaro resta leggermente al di sopra della parità a 1,0151.

Tokyo chiude in rialzo dello 0,6% grazie a dati Usa
Chiusura in rialzo per la Borsa di Tokyo: l’indice Nikkei ha concluso le contrattazioni guadagnando lo 0,6% a 26961,68 punti. La piazza finanziaria, dopo aver osservato un giorno festivo in Giappone, ha metabolizzato con ritardo i rassicuranti indicatori sullo stato di salute dell’economia americana diffusi venerdi’ scorso, nonostante ieri Wall Street abbia chiuso in leggero ribasso. Hanno quindi influenzato positivamente Tokyo gli indicatori sulla crescita delle vendite al dettaglio statunitensi piu’ forte del previsto e il forte rallentamento dei prezzi all’importazione a giugno negli Usa.

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