Fonte: La Repubblica
Intanto si dimette un altro sottosegretario del governo in disaccordo con l’apertura della premier a un compromesso
L’incontro tra Jeremy Corbyn e la premier britannica, Theresa May, «è andato molto bene». Lo ha detto il leader laburista, intercettato dopo il colloquio durato circa due ore. Corbyn ha aggiunto che presto ci saranno altri incontri.
Girandola di voci, sui media e fra i commentatori britannici più informati, sulla cornice di un ipotetico accordo di compromesso fra May e Corbyn. Tra i più convinti di un possibile esito positivo spicca Jason Groves, political editor del Daily Mail, tabloid molto vicino negli ultimi tempi alla May. Secondo Groves, «la forma di un’intesa» realistica «è chiara: unione doganale; allineamento permanente (a Bruxelles) sui diritti dei lavoratori e altro; annacquamento dei piani Tory (restrittivi) sull’immigrazione, ma con la fine della libertà di movimento confermata; no a un secondo referendum; uscita dall’Ue prima delle elezioni Europee» e quindi per il 22 maggio.
Resta però da capire, anche nel caso in cui la prospettiva di un accordo si realizzi davvero, se i due leader intendano correre il rischio di presentare un testo unico in Parlamento o preferiscano – anche per ragione di tattica interna ai loro partiti – offrire alla fine una scelta binaria ai deputati.
Intanto un altro sottosegretario del governo di Theresa May, Chris Heaton-Harris, si è dimesso oggi in dissenso dall’apertura della premier a un compromesso sulla Brexit col leader laburista. L’annuncio è giunto proprio mentre May riceveva Corbyn per il primo incontro dopo la svolta. Heaton-Harris, addetto ai piani per un eventuale no deal al dicastero per la Brexit, ha scritto di ritenere il suo lavoro ormai «irrilevante» dato il no di May a un divorzio senz’accordo e di non poter accettare ulteriori rinvii dell’uscita dall’Ue.