Fonte: Corriere della Sera
di Luigi Ippolito
La premier britannica avrebbe trovato la soluzione al dilemma della Brexit mettendo d’accordo Bruxelles e i suoi oppositori tra i tories
Theresa May avrebbe pronto un piano per sciogliere il dilemma della Brexit e trovare l’approvazione sia di Bruxelles che dei suoi critici in seno al partito conservatore. Lo sosteneva ieri mattina il Sunday Times, che ha pubblicato una ricostruzione basata su colloqui con numerosi esponenti governativi britannici e della Commissione europea: ma anche se si tratta di una versione convincente di quelle che possono essere le ultime intenzioni di Theresa May, resta da vedere se ciò sarà sufficiente a superare i dubbi di Bruxelles e le resistenze dell’ala dura dei conservatori.
Nei giorni scorsi la premier britannica aveva affermato che l’accordo era fatto «al 95 per cento»: il problema è che quel restante 5 per cento è rappresentato dalla questione nordirlandese, che si è rivelata finora irrisolvibile. Per evitare che si torni a un confine fisico tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda a sud, l’Europa chiede che la provincia britannica resti nel mercato unico: ma questo significa staccarla dal resto del Regno Unito dopo la Brexit ed è una proposta chiaramente irricevibile per Londra.
Adesso la May avrebbe in animo di proporre che l’intera Gran Bretagna resti nell’unione doganale, così da evitare controlli alla frontiera fra le due Irlande: anche se questa soluzione sarebbe a tempo determinato, per scongiurare la furia degli euroscettici. Per rabbonirli, la premier ha prefigurato una futura partnership economica con l’Europa modellata sull’esempio canadese, che lascerebbe a Londra ampia libertà di manovra commerciale. L’obiettivo ora è siglare il tutto in un vertice con la Ue entro fine novembre.