21 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Il Guardian pubblica il documento del ministero dell’Interno con le linee del governo per frenare la libera circolazione dopo l’uscita dall’Ue

 

La Gran Bretagna intende porre fine alla libera circolazione delle persone immediatamente dopo la Brexit e introdurre restrizioni per scoraggiare l’arrivo di cittadini Ue che non siano altamente qualificati.
A rivelarlo è Il Guardian online che pubblica le proposte per ridurre l’immigrazione europea elaborate dal governo di Theresa May per il dopo Brexit. Si tratta di un documento dell’Home Office di 82 pagine in cui si elencano una serie di possibili misure.
È previsto che la libera circolazione dei lavoratori finisca subito dopo l’uscita del Paese dall’Ue, che venga scoraggiato l’ingresso di lavoratori non qualificati con permessi di residenza della durata di massimo due anni e che sia introdotto l’obbligo del passaporto alla frontiera.
Londra punta ad un duplice sistema per gli europei che vorranno entrare nel Regno Unito per coloro che puntano a restare a lungo. Coloro che saranno identificati come «super qualificati» potranno fare domanda per restare 5 anni. Gli altri, massimo due. Per quanto riguarda i familiari Londra punta ad un giro di vite: solo i partner ed i figli sotto i 18 anni saranno accolti. Gli altri no.
Il documento è datato agosto 2017, sottolinea il giornale, punta a dare priorità ai britannici nell’accesso ai posti di lavoro. Per i lavoratori Ue qualificati sono proposti invece permessi di residenza più lunghi, da 3 fino a 5 anni. Fra le altre potenziali restrizioni, quelle riguardanti i ricongiungimenti familiari, col rischio che molte famiglie siano così divise. Nello stesso documento si precisa però che si tratta solo di proposte, che devono essere approvate dai ministri e «sono soggette ai negoziati con l’Ue».

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