Fonte: La Repubblica
Cameron in difficoltà per la fronda anti-Unione all’interno del governo. Il primo cittadino risponde all’appello di Cameron che gli aveva chiesto pubblicamente di appoggiare la permanenza del Regno Unito nella Ue. Un sondaggio dà gli indecisi al 19%
Il sindaco di Londra Boris Johnson è favorevole all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e farà campagna per il No. Una doccia fredda per il premier Cameron, che stamattina aveva pubblicamente chiesto a Johnson di fare la scelta opposta e appoggiare la permanenza del Regno Unito nella Ue.
“Voterò – ha detto Johnson – per il fronte ‘Uscire’, o come sarà chiamato, perché voglio un accordo migliore per le persone di questo paese: fargli risparmiare denaro e riprendersi il controllo (l’autonimia dalle decisioni altrimenti prese a Bruxelles, ndr), penso che il tema sia questo”.
La posizione di Johnson, popolare sindaco conservatore di Londra, influenzerà sicuramente la scelta dei tanti britannici ancora indecisi se schierarsi pro o contro l’uscita del Paese dall’Unione europea, la cosiddetta Brexit, in occasione del referendum del 23 giugno. Di più: molti ritengono la sua posizione quasi decisiva.
Per questo stamattina, parlando ai microfoni della Bbc, il premier David Cameron aveva rivolto a Johnson un appello accorato, chiedendogli di esprimersi in favore della permanenza del Regno Unito nell’Ue: “Vorrei dire a Boris ciò che sto dicendo a tutti gli altri, che nell’Ue saremo più sicuri, più forti – ha detto Cameron – penso che la prospettiva di legarci a Nigel Farage e a George Galloway, e di fare un salto nel buio, sia un passo sbagliato per il nostro Paese”.
La scelta del sindaco era tanto più attesa dopo la spaccatura formatasi nel governo britannico a seguito dell’accordo siglato da Cameron con l’Ue. Il premier anche oggi ha ribadito le sue ragioni: abbandonare l’Unione europea, ha detto alla Bbc, darebbe al Regno Unito una falsa “illusione della sovranità”, ma in pratica “ci toglierebbe potere e influenza a livello internazionale”. Se uscissimo, ha aggiunto, “non potremmo avere la capacità di aiutare le nostre imprese e fare in modo che non siano discriminate nei confronti dell’euro. Non potremmo fare pressione sui Paesi europei per condividere i limiti di informazione e per sapere quello che stanno facendo i terroristi e criminali in Europa”.
Iain Duncan Smith, il suo ministro del Lavoro, ha replicato a Cameron dagli stessi microfoni, dicendosi convinto che se la Gran Bretagna resta all’interno dell’Ue aumenteranno per il Paese i rischi di un attacco terroristico in stile Parigi. Inoltre, secondo Smith, l’accordo del premier con Bruxelles non permette di ridurre l’immigrazione.
Secondo un sondaggio commissionato dal Mail, il 48% dei britannici è favorevole a restare nell’Ue, i contrari invece sarebbero invece il 33%. Un peso determinante dunque potrebbe avere quel 19% di cittadini che si è dichiarato ancora indeciso.