Fonte: La Repubblica
Nel caso di un fallimento dei negoziati con Londra, le autorità di Bruxelles avvertono gli Stati membri “di intensificare i propri sforzi” in vista di un’uscita del Regno Unito. Non solo: secondo alcune fonti, se non ci sarà un accordo potrebbe essere necessario il visto per chi entra nel Paese
Allarme della Commissione Ue sulla Brexit. Bruxelles ha avvertito i 27 Paesi di “intensificare gli sforzi per prepararsi ad ogni eventualità”, ovvero anche ad un fallimento delle negoziazioni con Londra. La commissione comunque ritiene di dover “lavorare duramente per un accordo con la Gran Bretagna”. La Commissione europea ha chiesto in una comunicazione agli Stati membri di accelerare i preparativi in caso di mancato accordo con il Regno Unito su un’uscita ordinata dall’Unione Europea. “Vogliamo essere pronti per entrambi gli scenari”, ha spiegato la portavoce della Commissione, Mina Andreeva: “Stiamo lavorando molto duramente per avere un accordo con il Regno Unito, ma dobbiamo essere pronti a ogni eventualità”.
Secondo la comunicazione, “prepararsi al recesso del Regno Unito non è tuttavia responsabilità soltanto delle istituzioni dell’Ue: si tratta di un impegno comune, condiviso a livello di Unione, nazionale e regionale, che coinvolge in particolare anche gli operatori economici e altri soggetti privati”. Per la Commissione, “ciascuno deve intensificare l’impegno per prepararsi a tutte le evenienze e assumersi la responsabilità della propria situazione specifica”.
Non solo. Senza un accordo sulla Brexit, “tecnicamente dal 30 marzo 2019 ci sarà bisogno di un visto per entrare nel Regno Unito”. Lo affermano sempre fonti Ue, pur precisando che in teoria si tratta di un aspetto che si può risolvere in maniera unilaterale mettendo il Paese nella lista di quelli dove si può viaggiare senza visto. La precisazione arriva nel giorno in cui il negoziatore dell’Unione Michel Barnier incontra per la prima volta il nuovo ministro britannico responsabile del dossier, Dominic Raab.
La sostituzione di alcuni membri del governo britannico e la pubblicazione del “libro bianco” da parte di Londra non cambiano la tabella di marcia dei negoziati sulla Brexit, che puntano a raggiungere un accordo sul divorzio “ad ottobre”, confermano le fonti. “Tutti vogliamo un accordo, ma dobbiamo vedere come ci arriveremo”, aggiungono, e sulla possibilità di ricreare una frontiera fra Irlanda del Nord e del sud si sottolinea che “ci può essere una differenza fra il confine doganale e quello politico, non è impossibile secondo le leggi internazionali”. “Dipende dall’andamento dei negoziati”, ha spiegato un’altra fonte europea.