Fonte: La Stampa
La svolta voluta dal leader Jeremy Corbyn
Svolta del Labour Party sulla Brexit: il partito laburista di Jeremy Corbyn, attualmente all’opposizione, ha chiesto ufficialmente un nuovo referendum, impegnandosi a fare campagna per l’opzione “remain”, ovvero per restare all’interno dell’Unione europea, un’ipotesi considerata piu’ auspicabile di un accordo siglato dai conservatori e di un “no deal”, un’uscita senza accordo. “Chiunque sara’ nominato primo ministro dovrebbe avere il coraggio di affrontare l’esito di un voto popolare, che sia un accordo o la mancanza di questo”, ha detto Jeremy Corbyn, in una lettera aperta ai membri del partito laburista, spiegando che “in queste circostanze, voglio chiarire che il partito laburista fara’ una campagna per restare all’interno dell’Ue, se l’alternativa e’ un no deal o un accordo voluto dai conservatori che non tutela l’economia e l’occupazione”, ha scritto. Corbyn ha spiegato che il suo partito ha tentato di proporre un compromesso che garantisse la permanenza del Regno Unito in un’unione doganale con “un rapporto saldo all’interno del mercato unico”, incontrando pero’ l’opposizione dell’ormai ex premier Theresa May (in corsa per la sua poltrona ci sono l’ex ministro degli Esteri Boris Johnson e il suo successore Jeremy Hunt). May ha sempre detto di auspicare l’uscita dall’unione doganale e dal mercato unico per consentire a Londra di concludere liberamente accordi commerciali con Paesi terzi e limitare l’immigrazione europea.