Il ministero dell’Interno britannico ha confermato che a partire da settembre i cittadini Ue che hanno il “pre-settled status” otterranno la proroga automatica del loro diritto di residenza temporanea nel Regno Unito per due anni
Una buona notizia per gli oltre due milioni di europei – tra cui centinaia di migliaia di italiani – che dopo Brexit sono rimasti in limbo, sospesi e incerti sul loro futuro in Gran Bretagna.
Il ministero dell’Interno britannico ha confermato che a partire da settembre i cittadini Ue che hanno il “pre-settled status” otterranno la proroga automatica del loro diritto di residenza temporanea nel Regno Unito per due anni. Avranno quindi più tempo per chiedere il “settled status” o diritto di residenza permanente, che apre anche la strada alla cittadinanza britannica.
Il Governo è stato costretto a fare questa concessione: ha infatti perso la causa intentata dall’Independent Monitoring Authority (Ima), l’ente di controllo indipendente che tutela i diritti dei cittadini.
I giudici dell’Alta Corte hanno concordato con l’Ima che non era legittimo chiedere ai cittadini europei di dover fare di nuovo domanda alla scadenza del pre-settled status, di fatto ricominciando da zero, per non perdere il diritto di vivere e lavorare in Gran Bretagna. Dopo cinque anni infatti il pre-settled status scade e per moltissimi cittadini Ue la scadenza sarebbe stata in agosto quest’anno.
«Il prolungamento automatico del pre-settled status assicura che molti cittadini dei Paesi Ue, Eea e della Svizzera e i loro familiari possono continuare a dare il loro apprezzato contributo alla società britannica senza il timore di perdere il loro diritto di residenza se non fanno una nuova domanda», ha dichiarato oggi 17 luglio Lord Murray, sottosegretario responsabile dell’Immigrazione e dei confini.
Il ministero dell’Interno ha assicurato oggi che intende adoperarsi per «convertire il maggior numero possibile di permessi da temporanei a permanenti automaticamente, senza bisogno di fare domanda».
L’Ima ha espresso soddisfazione per la decisione del Governo ma si è detta «delusa dalla mancanza di chiarezza» sulle modalità di rinnovo del diritto di residenza. «Vogliamo più dettagli su come avverrà l’acquisizione automatica del diritto di residenza permanente per chi risponde ai requisiti e su come i cittadini potranno dimostrare di avere questo diritto», ha chiesto l’Ima in un comunicato.
«Abbiamo fatto causa perché volevamo essere certi che nessun cittadino perdesse in modo illegittimo il diritto a risiedere nel Regno Unito -, ha detto Kathryn Chamberlain, Chief Executive dell’Ima -. La mancanza di chiarezza però rende difficile per noi dare certezze ai cittadini che hanno il pre-settled status, perché non possiamo giudicare le misure adottate dal ministero dell’Interno».
Dopo la decisione di lasciare l’Unione Europea, i cittadini europei residenti in Gran Bretagna da più di 5 anni hanno avuto la possibilità di chiedere e ottenere il “settled status”, che concede loro il diritto di vivere e lavorare senza limiti di tempo.
Chi invece era qui da meno di 5 anni ha dovuto chiedere il “pre-settled status” entro la scadenza del 30 giugno 2021, che però scade dopo cinque anni.
A fine marzo 2023 erano oltre 5,6 milioni i cittadini Ue con diritto di residenza nel Regno Unito, 2,1 milioni con pre-settled status e 3,5 milioni con settled status.