Fonte: La Stampa
I favorevoli all’uscita sarebbero in vantaggio di 4 punti su coloro che vorrebbero restare
Continua a soffiare un vento euroscettico, secondo i sondaggi, a meno di tre mesi dal referendum Ue sì-Ue no in programma in Gran Bretagna il 23 giugno. L’ultima rilevazione, realizzata dall’istituto Opinium e ripresa dall’Observer, il domenicale del Guardian, dà i sostenitori della Brexit in vantaggio di 4 punti su coloro che non vogliono rompere i legami con Bruxelles: 43% a 39.
Pesa tuttavia un 18% di indecisi largamente determinante e, in particolare, una fascia d’incerti che fra i `giovani´ (dai 18 ai 34 anni d’età) raggiunge addirittura la metà del campione. I dati, secondo l’Observer, rappresentano in ogni modo un duro «colpo» per il premier David Cameron, impegnato nella campagna per rimanere in Europa in contrasto con una parte dei suoi ministri e con buona parte del suo Partito Conservatore.
Positivo per gli euroscettici appare del resto anche un altro sondaggio, citato dall’Independent, secondo il quale al premier Tory non resta a questo punto che aggrapparsi alla speranza di un aiuto, potenzialmente decisivo, del leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn. Aiuto piuttosto tiepido finora, come notano alcuni osservatori non risparmiando critiche a Corbyn: il quale ufficialmente si è pronunciato per il sì all’Europa nel referendum, ma resta in disparte e non ha mai nascosto la sua avversione radicale per le politiche di austerità e l’idea di stato sociale dell’Ue, nonché per il Ttip, l’accordo di libero scambio che viene negoziato in gran segreto con gli Usa.