25 Novembre 2024
ECONOMIA/EUROPA
Fonte: La Stampa
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Il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem: «E’ possibile, a certe condizioni»

«Rehn ha detto che L’Italia è un Paese profondamente europeista e prenderà sul serio gli impegni sul patto stabilità», ma «Rehn ha anche la capacità di dare più tempo agli Stati se lo ritiene necessario, con condizioni supplementari»: così il presidente dell’eurogruppo Dijsselbloem a chi gli chiede se Bruxelles darà più tempo all’Italia.

 

«Non so che programmi abbia l’Italia, ma appena avrà un nuovo programma la Commissione lo valuterà», ha detto Dijsselbloem.

Il presidente dell’eurogruppo ha poi spiegato che il dibattito dell’eurozona al momento è in parte concentrato «sugli strumenti su cui far leva per far progredire le riforme».

È in questo contesto che s’inserisce la proposta del presidente della Ue Herman Van Rompuy, che la presidenza italiana dovrà discutere col resto della Ue nel vertice di ottobre, sui «contratti per le riforme».

 

I contratti si stipulerebbero con la Commissione europea e impegnano gli Stati a fare le riforme che metteranno nero su bianco a Bruxelles, concordandole sulla base delle stesse raccomandazioni specifiche per Paese che la Commissione presenta ogni anno a maggio nell’ambito del Semestre europeo.

L’Italia, col Governo Letta, contava di inserire nella trattativa sui contratti una forma di «incentivo» a fare le riforme. Il ragionamento finora era stato: i contratti non sono negativi in sé, purché abbiano una forma di incentivo che aiuti e stimoli il Paese a fare le riforme pro-crescita.

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