22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Intorno alle 21, un uomo di circa 35 anni avrebbe inneggiato ad Allah urlando: “Gli jihadisti esistono ancora” e provoca un’esplosione prima di essere abbattuto dagli agenti. Nessun civile ferito. Circolazione interrotta anche nelle stazioni di Bruxelles Nord e Midi. Chiuse le metro 1 e 5. Evacuato gran parte del centro

Una piccola esplosione e alcuni colpi d’arma: su Bruxelles, intorno alle 21, nella stazione centrale è ripiombato l’incubo terrorismo, confermato dalle forze dell’ordine. Un uomo di circa 30, 35 anni ha provocato una deflagrazione all’interno della stazione centrale. Subito individuato e abbattuto dalle forze dell’ordine. Con sé, nella hall della Gare centrale, aveva esplosivo che ha fatto saltare ai piedi di una scalinata interna, ma non è chiaro se fosse in una cintura o nascosto dentro un trolley. Non c’è stato nessun ferito tra i civili.
La detonazione sarebbe avvenuta quando l’uomo ha capito di essere stato individuato dai militari che poi gli hanno sparato. L’esplosione (ma alcuni testimoni parlano di due deflagrazioni) ha provocato panico, scene di terrore e molto fumo. Secondo alcune fonti, l’uomo prima di innescare l’esplosione avrebbe inneggiato ad Allah. Secondo altri testimoni avrebbe anche urlato: “I jihadisti esistono ancora”. Il sistema radio televisivo del Belgio (Rtbf) ha anche parlato di una o due persone in fuga, ma non ci sono mai state conferme ufficiali.

La Procura federale procede per terrorismo
Fino a tarda sera, intorno alla mezzanotte e mezza, la polizia belga ha avvertito che all’interno della stazione si sarebbero potute verificare “esplosioni controllate”, come se gli uomini della sicurezza fossero alla ricerca di altri dispositivi. Forse anche sullo stesso corpo dell’uomo a terra che per ore è rimasto dentro la stazione per timore che un eventuale spostamento potesse provocare altre deflagrazioni. E poco prima della mezzanotte, secondo quanto riferisce la rete Vtm, gli artificieri avrebbero fatto brillare la sospetta cintura esplosiva.
Poche parole anche dal portavoce della Procura federale, Eric Van der Sijpt: “Il responsabile è stato neutralizzato dai militari, non ci sono stati feriti civili. Procediamo per terrorismo. Non possiamo confermare se sia ancora vivo o morto, nè dove l’uomo sia”. Ma intanto Bruxelles si è paralizzata, bloccati treni, bus e metro, centro storico presidiato e spettrale.
“Avevo appena accompagnato un’ amica alla stazione quando la gente ha iniziato a correre. Gridavano ‘un attentato, un attentato’, mentre altri parlavano di fuochi d’artificio. Poi la gente ha cominciato a nascondersi ovunque, dietro le scale mobili, altri volevano fuggire lungo i binari…”. “C’era un gran fumo dappertuto, la gente scappava, e anche io pensavo di morire”, questa solo due delle tante testimonianze dei primi momenti.
Sia la Gare Central che la Grand Place sono state evacuate e il traffico ferroviario è stato interrotto. Circolazione interrotta anche nelle stazioni ferroviarie di Bruxelles Nord e Bruxelles Midi. Chiuse anche le linee 1 e 5 della metropolitana restano chiuse. Polizia ovunque, di fatto evacuato gran parte del centro della città.
“Il primo ministro Charles Michel e il ministro degli Interni, Jan Jambon seguono la situazione dal  centro di crisi”, ha fatto sapere il portavoce governativo, Frédéric Cauderlier. E poi lo stesso premier Michel, intorno alla mezzanotte, ha ringraziato, via tweet, “i soldati, gli uomini della sicurezza e il personale delle ferrovie per la loro professionalità e il loro coraggio”.

Convocato il Consiglio nazionale di sicurezza
Il primo ministro belga Charles Michel ha convocato per domattina il Consiglio nazionale di sicurezza. Per il momento però le autorità fanno sapere che non è necessario alzare ancora il livello di allarme. Giovedì e venerdì a Bruxelles sono attesi i capi di Stato e di governo dei paesi Ue per il Consiglio europeo.

Tra i testimoni una scolaresca molisana
Tra i testimoni dell’attacco alla stazione anche una scolaresca italiana della provincia molisana con i loro insegnanti: si sono nascosti dentro un ristorante della hall e dopo una paio di ore sono stati fatti uscire per rientrare nel loro albergo.

I precedenti attacchi
Il 22 marzo del 2016 erano stati attaccati l’aeroporto e la metropolitana: i morti furono 31 e centinaia i feriti. Prima ci furono due esplosioni allo scalo aeroporto di Zaventem, alle 8 del mattino. Un’ora dopo un’altra bomba era esplosa in centro, alla fermata del metrò Maelbeek, vicino alle istituzioni europee. L’assalto alla capitale belga era arrivato dopo tre giorni dall’arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre.

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