Fonte: Sole 24 Ore
di Beda Romano
Sono otto i paesi della zona euro che la Commissione europea considera a rischio di violazione del Patto. Bruxelles chiede che la manovra non venga snaturata da troppi emendamenti che ne pregiudichino i saldi di bilancio
La Commissione europea ha pubblicato mercoledì 20 novembre la sua attesa opinione sulla Finanziaria italiana del 2020, ritenuta «a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità». La presa di posizione era attesa, tanto più che il bilancio, attualmente in discussione in Parlamento a Roma, potrebbe essere snaturato da una miriade di emendamenti. Bruxelles chiede quindi «le misure necessarie per assicurare che il bilancio 2020 sia rispettoso del Patto».
Sono otto i paesi della zona euro che la Commissione europea considera a rischio di violazione del Patto. Oltre all’Italia, anche la Francia, il Portogallo, la Spagna, il Belgio, la Finlandia, la Slovenia e la Slovacchia. «L’adozione delle Finanziarie in questi paesi – si legge nella comunicazione della Commissione europea – potrebbe risultare in una deviazione significativa dal cammino di aggiustamento verso l’obiettivo di medio-termine».
I paesi rispettosi del Patto sono undici. In una dichiarazione alla stampa, il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha invitato «tutti i paesi membri che sono a rischio di non-rispetto del Patto di prendere nel contesto del bilancio le necessarie misure per assicurare che la Finanziaria del 2020 sia rispettosa del Patto di Stabilità». Tra i paesi presi di mira, «quelli che ci preoccupano di più sono quelli con debiti pubblici elevati, che non vengono ridotti con sufficiente rapidità».
Ampie «deviazioni» sul debito pubblico
Sul fronte italiano, l’esecutivo comunitario mette l’accento sul debito pubblico il cui andamento potrebbe mostrare nel 2019 e nel 2020 «ampie deviazioni» dai parametri di riduzione prevista. «La sostenibilità a breve termine delle finanze pubbliche italiane continua ad apparire vulnerabile ad aumenti del costo di emissione del debito». La Commissione si dice pronta a fare “una analisi finale” ex post sulla richiesta di flessibilità di bilancio per via delle emergenze idrogeologiche (pari allo 0,2% del PIL).
È probabile che le recenti inondazioni di Venezia e Matera indurranno Bruxelles ad essere generosa. Su un versante più positivo, Bruxelles nota che l’Italia ha effettuato «alcuni progressi» nell’adottare le raccomandazioni-paese a livello fiscale pubblicate della Commissione europea nella prima metà dell’anno, soprattutto nel campo della tassazione. In questo specifico caso, l’Italia si trova in un gruppo di paesi virtuosi che comprende anche la Germania e l’Olanda.
A conti fatti, il governo Conte ha ottenuto una promozione a tempo. Lo sguardo corre al 2020 quando la Commissione europea farà un consuntivo dei due anni precedenti (si veda Il Sole/24 Ore dell’8 novembre). Se la previsione comunitaria di un aumento del debito tra il 2018 e il 2019 si confermasse, Bruxelles sarebbe chiamata a preparare un rapporto propedeutico in vista di una nuova discussione su una eventuale procedura per debito eccessivo.