23 Novembre 2024
Economia5

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La Commissione europea ha alzato le stime di crescita del Pil dell’Italia a +4,2% nell’anno in corso e a + 4,4% nel 2022. Il debito sfiora il 160%

A oltre un anno dallo scoppio della pandemia virale che sta colpendo il mondo, la Commissione europea ha rivisto in meglio le sue previsioni nel 2020, prevedendo «un forte rimbalzo» dell’attività economica sulla scia delle vaccinazioni a tappeto e una abolizione delle restrizioni agli spostamenti. Anche l’economia italiana dovrebbe riprendersi in modo sostenuto, ma più lentamente rispetto alla media comunitaria. Sul fronte dell’inflazione, Bruxelles rimane ottimista.

La vera svolta nel 2022
«Il Fondo per la Ripresa aiuterà la ripresa e imprimerà una vera svolta nel 2022, quando provocherà un aumento degli investimenti pubblici al livello più alto in oltre un decennio – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis –. Molti rischi continueranno ad incombere su per tutto il tempo in cui durerà la pandemia virale. Finché non saremo su un terreno solido, continueremo a fare tutto ciò che serve per proteggere le persone e tenere a galla le imprese».
Ha aggiunto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni: «Il sostegno di bilancio senza precedenti è stato – e rimane – essenziale per aiutare i lavoratori e le imprese a superare la tempesta. Il corrispondente aumento del deficit e del debito è destinato a raggiungere il picco quest’anno prima di cominciare a diminuire. Abbiamo molto lavoro davanti a noi – a Bruxelles e nelle capitali nazionali – per sfruttare al meglio l’opportunità storica del NextGeneration EU».

Le previsioni sulla crescita Ue
In pillole, ecco le principali previsioni dell’esecutivo comunitario. La zona euro dovrebbe crescere del 4,3% nel 2021 e del 4,4% nel 2022 (le stime d’autunno erano rispettivamente del 4,2 e del 3,0%). Nel 2020, la contrazione dell’economia nell’unione monetaria era stata del 6,6%. Nell’Unione, la crescita dovrebbe essere del 4,2% quest’anno e del 4,4% nel 2022. Bruxelles rimane fiduciosa quanto all’inflazione: nella zona euro dovrebbe essere dell’1,7% nel 2021 e dell’1,3% annuo nel 2022.
La Commissione vede tuttavia rischi: «Le stime potrebbero sottostimare la propensione delle famiglie a spendere o invece sottostimare il desiderio dei consumatori di mantenere alti livelli di risparmio precauzionale. Un altro fattore è la tempistica del ritiro del sostegno di bilancio, che se prematuro potrebbe compromettere la ripresa. D’altra parte, un ritiro ritardato nel tempo potrebbe portare a distorsioni del mercato, mantenendo artificialmente in vita imprese non redditizie».

La situazione italiana
Il caso italiano merita considerazioni a sé. Dopo un crollo dell’attività economica nel 2020 peggiore della media europea (-8,9%), le attese sono per un rimbalzo del 4,2% nel 2021 e del 4,4% nel 2022. Si conferma quindi l’impressione che la ripresa italiana sarà più lenta di quella degli altri grandi paesi europei.
Purché il paese rispetti gli impegni presi nel piano nazionale di ripresa, l’economia italiana dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2022. Sul fronte del mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione in Italia rimarrà stabile intorno al 10%. L’occupazione potrebbe aumentare verso la fine del 2022; nel frattempo la ripresa economica si farà sentire soprattutto attraverso un aumento delle ore lavorate. Quanto alle finanze pubbliche, le previsioni sono di un deficit dell’11,7% nel 2021, e del 5,8% del Pil nel 2022. Dopo aver toccato un picco al 159,8% del Pil nel 2021, il debito pubblico dovrebbe scendere di circa tre punti percentuali nel 2022.

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