In 3 anni numeri record. Gli aumenti contestati dal direttore di Skuola.net: «Così si viola il diritto allo studio»
Oltre duemila euro per far iniziare a un figlio il primo anno delle scuole superiori. Il dato che emerge dall’elaborazione Corriere della sera- Skuola.net è drammatico, ma purtroppo sotto gli occhi di tutti. Secondo Altroconsumo, in tre anni penne e matite hanno subito un aumento del 39%, i quadernoni del 72%, le matite in grafite del 43%, la colla del 42%, gli evidenziatori del 24%.
Federconsumatori aveva stimato ad agosto una spesa media per ragazzo di oltre 600 euro solo per il corredo scolastico (+6,2%) e di poco più di 500 per i libri (+4%). «Ci chiediamo dove sia garantita l’accessibilità agli studi sancita dalla nostra Costituzione», protesta Paolo Notarnicola, presidente della Rete degli studenti medi, che da ieri è in sit in davanti al ministero dell’Istruzione contro il caro-scuola. Tutti i dati confermano un trend di spese in crescita di ciclo in ciclo, anche se si tratta di stime, che risentono della residenza, delle offerte, della possibilità di dividere le spese su più figli.
In prima elementare si spendono meno di 300 euro: i libri sono gratuiti. Già nel caso della prima media, la spesa si alza a 730 euro: ma se viene richiesto un pc, un tablet e una connessione internet- una pratica ormai comune- schizza a quasi duemila euro. In prima superiore, si arriva a oltre 860 euro di base, ma se lo studente non è ancora dotato di pc e tablet, e di connessione, il costo sale a 2.133 euro.
Senza considerare i contributi «volontari» richiesti dagli istituti, il costo dell’eventuale abbonamento ai trasporti pubblici- da 0 a 250 euro-, le gite scolastiche (alle superiori in media 500 euro) nonché «le immancabili, per molti, ripetizioni per cui le spese possono arrivare a superare serenamente una mensilità intera di uno stipendio medio», come sottolinea Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, che denuncia: «Vanno ripensate le misure per il diritto allo studio».